In Lombardia saldi al via dal 3 luglio, critici i commercianti
Voci critiche dal settore moda: «Le date individuate per gli sconti non convincono. Servivano più giorni per riprendere il fiato dopo le chiusure dovute all’emergenza Covid».
Voci critiche dal settore moda: «Le date individuate per gli sconti non convincono. Servivano più giorni per riprendere il fiato dopo le chiusure dovute all’emergenza Covid».
Esercenti contrariati dopo l’annuncio. Fusini: «Discriminatoria e “zoppa”: non è riapertura». Caselli: «Regole difficili da applicare, così è una stretta».
Il commercio prova di nuovo a ripartire. Su la saracinesca anche per parrucchieri e centri estetici mentre resta lo stop per bar e ristoranti. «Disastroso il primo trimestre del 2021, servono scelte politiche oculate»
Da domenica la Lombardia è zona arancione. Al lavoro 7.500 addetti. «Fiduciosi, però prudenti».
La sfida delle consegne a domicilio, per non spegnere i fornelli. «Costi elevati, ma almeno manteniamo un rapporto con la nostra clientela».
La scelta in attesa del congresso nella primavera del 2021.
I dubbi sulla nuova normativa hanno frenato il riavvio. Si attende il fine settimana. Bene invece i negozi, ma ancora pochi clienti.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da Stefano Bonaccini, ha stabilito, nella riunione del 7 maggio, di posticipare i saldi estivi al 1° agosto 2020.
Anche le associazioni dei commercianti, storicamente critiche nei confronti di ztl e chiusure di strade, hanno il pollice alzato.
Un sondaggio di Confesercenti Bergamo su Facebook: i bergamaschi preferiscono far shopping nelle piccole botteghe, ma uno su due compra anche su Internet. E a tavola vince la tradizione: l’82% festeggerà in famiglia, il 79% gusterà un panettone artigianale.
La misura approvata dal Pirellone è rivolta ai centri storici del Comuni con più di 50 mila abitanti. Favorevoli le associazioni di categoria.
L’idea di fondo è condivisa: tutelare il patrimonio culturale di Città Alta con nuove regole al commercio. Un passo inevitabile per mettere un freno al proliferare di attività commerciali destinate ai turisti «mordi e fuggi».
È una semplice operazione matematica: aperture meno chiusure in un determinato periodo di tempo. Il risultato, per il commercio bergamasco, è un segno «meno» costante anche se non così drammatico rispetto all’ecatombe di altre province.
Confesercenti in campo: «Eventi a tema con continuità». E si rivolge al Comune: «Non è né piazza né parco, serve un intervento urbanistico»
«Il regolamento approvato dal Consiglio comunale è troppo sbilanciato a favore delle istanze dei residenti».
«L’assenza di regole genera una rincorsa esasperata alla vendita promozionale che non porta benefici né sulla dinamica del conto economico aziendale né sul fronte del rapporto con i consumatori che faticano a percepire il valore delle offerte». Lo dice Confesercenti.
La crisi rallenta la corsa agli acquisti: il 57% degli italiani spenderà meno dell’anno scorso. I bergamaschi non fanno eccezione: per mettere i pacchi sotto l’albero non si andrà oltre i 170 euro. Si cerca il dono utile e di qualità, possibilmente low cost.