Il vangelo di De Luca
Non farà la fine di Socrate, continuerà a vivere da Erri De Luca. Si è concluso con un’assoluzione perché «il fatto non sussiste» il processo che non avrebbe mai dovuto cominciare.
Non farà la fine di Socrate, continuerà a vivere da Erri De Luca. Si è concluso con un’assoluzione perché «il fatto non sussiste» il processo che non avrebbe mai dovuto cominciare.
Il sito Viaggiare.it interviene sulla recente sentenza della Corte d’Appello di Milano che la vede contrapposta a Ryanair: «Possiamo continuare a intermediare i voli di Ryanair, che ha diffuso notizie infondate e scorrette».
Massimo Bossetti, nell’aula in cui si sta celebrando il processo, si è ritrovato faccia a faccia con l’uomo che lo fermò il 16 giugno dell’anno scorso, nel cantiere di Seriate: si tratta del maggiore dei carabinieri, Riccardo Ponzone.
Assolto con formula piena con l’accusa di spaccio di cocaina, un operaio agricolo di 52 anni di Albino, M. M., ha ottenuto dal giudice anche la restituzione dei semi di cannabis che gli erano stati sequestrati: «Li rivoglio, faccio la collezione», ha sostenuto in aula.
«Diedi a Marcello Moro informazioni sulla pratica di Sant’Agostino, ma non ricevetti pressioni né sollecitazioni in denaro da lui, né da nessun altro». L’avvocato Vito Gritti, legale di Palazzo Frizzoni, in aula ha fornito la sua ricostruzione dei fatti.
Cecile Kyenge, due settimane dopo l’«amarezza» provata per il voto del Pd in Senato sulle frasi di Roberto Calderoli, continua la sua battaglia. Sabato 3 ottobre chiederà al Tribunale di Bergamo di continuare il processo, su Twitter e Facebook ha lanciato gli hashtag #ilrazzismoèancorareato e #ioVadoAvanti.
Massimo Bossetti è di nuovo in aula. Il processo entra nel vivo con la testimonianza del colonnello Michele Lorusso, comandante del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Brescia.
«Marcello Moro mi chiese 100 mila euro per sbloccare il pagamento del Comune per i lavori al complesso monumentale di Sant’Agostino».
L’indiano Vicky Vicky era stato condannato in primo grado a 23 anni e 20 giorni dalla Corte d’Assise di Bergamo per aver ucciso la dottoressa Eleonora Cantamessa e il suo stesso fratello Baldev Kumar, investendoli a Chiuduno la sera dell’8 ottobre 2013. Il suo difensore, Benedetto Maria Bonomo, ha presentato il ricorso a Brescia. La Procura generale, invece, ha invocato una pena più severa.