Cologno, 3 rapinatori alle Poste Malore per la direttrice spintonata
Nel primo pomeriggio del 23 gennaio tre banditi hanno assaltato l’ufficio postale le di Cologno al Serio. Leggero malore per la direttrice.
Nel primo pomeriggio del 23 gennaio tre banditi hanno assaltato l’ufficio postale le di Cologno al Serio. Leggero malore per la direttrice.
Federconsumatori Bergamo segnala l’«amara sorpresa» per i pensionati che sabato 2 gennaio pensavano di potere ritirare la pensione alle Poste, così come per coloro che immaginavano di vederla accreditata sul proprio conto corrente dall’inizio anno o contano di poterla riscuotere oggi 4 gennaio in banca.
Trovo nella posta un avviso di giacenza di raccomandata. Un postino furbo ha preferito evitare di suonare il campanello di casa, dove il destinatario è presente. Gli sono bastati trenta secondi per cavare dalla tecnologica macchinetta il suddetto avviso. Un blitz e via.
Caterina Colombo, 73 anni, si è spenta due giorni dopo il malore in casa. Il cordoglio del paese. Martedì 24 i funerali
Nuova ondata di email infette: quella che sembra una bolletta telefonica nasconde in realtà un virus.
«A distanza di 153 anni dalla sua nascita, Poste Italiane sembra ricordarsi della propria storia e del proprio ruolo sociale solo in termini di marketing o, come va di moda dire ora, di storytelling». Lo dichiara Pietro Giordano, presidente nazionale di Adiconsum.
Poste Italiane premia gli uffici postali che hanno raggiunto risultati di eccellenza nell’offerta alla clientela della vasta gamma di servizi e prodotti postali, finanziari e di comunicazione.
Le Poste, nonostante qualche polemica, sono riuscite a ottenere dall’Authority per le comunicazioni il via libera alla consegna a giorni alterni per il 25% della popolazione italiana. Ok anche a un rincaro da 80 centesimi a 95 del costo base della corrispondenza (+18,75%).
A lanciare l’allarme è il sindacato Cisl Poste della Lombardia. «A rischio il servizio postale in Lombardia per il periodo estivo».
Regione Lombardia è pronta ad aprire il confronto con Poste Italiane per discutere le modifiche al piano dell’azienda, che prevede, per la Lombardia, la chiusura di 61 uffici e l’apertura a giorni alterni (razionalizzazione) di altri 121.
«Un primo risultato l’abbiamo ottenuto: il piano è slittato e abbiamo attivato un Tavolo grazie al quale evidenziare le criticità che sono arrivate dai territori. Adesso dobbiamo lavorare per evitare le chiusure più problematiche perché la Lombardia è una regione complessa e questo aspetto orografico va tenuto conto».
Trentadue articoli, cinque relazioni tecniche (come richiesto dalla legge) per un totale di 91 pagine. Questo il dossier del Ddl Guidi sulla concorrenza che, dopo la firma del Presidente della Repubblica, sarà incardinato in Parlamento, probabilmente alla Camera, entro la prossima settimana.
Dal 23 aprile al 23 maggio sciopero delle prestazioni straordinarie aggiuntive in tutti gli uffici postali della Lombardia. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria, a sostegno della vertenza sulla carenza degli organici.
Al via dalla prossima settimana in tutta la Lombardia i sit-in di protesta dei lavoratori delle poste. A Bergamo il 17 marzo.
«Gli uffici di Poste italiane manterranno la loro capillarità e il loro legame con il territorio. Il piano di razionalizzazione è perfettamente in regola con le normative, anzi i nostri parametri rispettano di più la valenza sociale degli uffici».
Fermare il piano di ristrutturazione delle Poste e scongiurare il taglio degli uffici in Lombardia, soprattutto nei piccoli Comuni e nelle frazioni. È il messaggio contenuto in una risoluzione approvata il 26 febbraio, all’unanimità, dalle Commissioni Bilancio, presieduta da Alessandro Colucci (Ncd), e Attività produttive, presieduta da Angelo Ciocca (Lega Nord).
«L’accesso al servizio universale per tutti i cittadini sarà assicurato dalla capillare distribuzione della rete su territorio e anche dal postino telematico, il portalettere munito di un terminale portatile».
La carenza di personale agli sportelli degli uffici postali che ha raggiunto livelli insopportabili di criticità. Aperta una vertenza nei confronti di Poste Lombardia.
La 4ªCommissione regionale si è confrontata con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil in merito al piano di riorganizzazione di Poste Italiane, che solo in Regione Lombardia prevede la chiusura di 61 uffici e la razionalizzazione degli orari di apertura in altri 121 sportelli.
L’allarme rosso lanciato martedì dalla Cisl Lombardia potrebbe non riguardare soltanto i piccoli comuni, anzi.