I debiti sono debiti anche con altre parole
Da qui a fine anno, il Governo è atteso ad una specie di macchina della verità sulle scelte di finanza pubblica, con ripercussioni che possono condizionare addirittura i prossimi 5/7 anni.
Da qui a fine anno, il Governo è atteso ad una specie di macchina della verità sulle scelte di finanza pubblica, con ripercussioni che possono condizionare addirittura i prossimi 5/7 anni.
La decisione di creare un polo universitario penitenziario a Bergamo è coraggiosa per vari motivi. Scommettere sulla rieducazione del condannato permettendogli di accedere al livello più alto di istruzione è una scelta che può sembrare controcorrente, ma che non solo è ben radicata nel solco costituzionale, ma anche nella storia del nostro territorio.
Ricapitolando. Due giorni fa la Russia ha lanciato il più pesante attacco missilistico dei nove mesi di guerra con l’Ucraina. Quasi 100 missili per colpire, come avviene da settimane, le infrastrutture energetiche, con l’evidente intento di lasciare gli ucraini al buio e al freddo.
Prima Joe Biden. Poi Recep Tayyep Erdogan. Per finire Xi Jinping. Mica male come battesimo del fuoco per la premier Giorgia Meloni, unica donna presente al massimo livello, come capo di un Governo, al G20 di Bali. Eppure l’incontro con le tre grandi volpi della politica internazionale era la forca caudina che prima o poi andava superata.
«Senza vaccini sarebbe stato peggio? Non c’è prova». Parola
di Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute del governo di Giorgia Meloni in quota a Fratelli d’Italia, laureato in Farmacia. Può un sottosegretario alla Salute di un Governo della Repubblica rimanere in carica dopo affermazioni così gravi?
Non sarà facile ricucire i rapporti tra Roma e Parigi, ed è toccato a Sergio Mattarella di cominciare a darsi da fare. Il Capo dello Stato ha sentito al telefono il suo pari Emmanuel Macron e insieme, al termine, hanno emesso un comunicato che non entra nel merito della questione migranti e del pasticcio «Ocean Vikings», ma ripete l’essenzialità della collaborazione tra l’Italia e la Francia.
Da anni un vertice del G20 non era così atteso. La ragione è semplice: troppe sono le bufere in corso sulle relazioni internazionali, tanto che si rischia persino un conflitto nucleare.
Il commento. Poi c’è la terza guerra mondiale… Papa Francesco non prova nemmeno a dissimulare la gravità della situazione. E non adopera più quell’aggiunta «a pezzi», per evitare che qualcuno si possa ritagliare un’oasi di tranquillità, mimetizzandosi tra i cocci.
Il commento. Nel suo intervento alle Camere, Giorgia Meloni, tra i vari punti d’azione per realizzare un profondo cambiamento della politica italiana, si è soffermata sull’esigenza di realizzare una svolta «presidenzialista».
Il commento. Siamo già afflitti dalla guerra in Ucraina e dagli choc economici, e non si avvertiva la necessità di aggiungerne altri con il dramma migratorio Italia-Francia, sulla pelle degli sventurati e ad un anno dal Trattato del Quirinale sottoscritto dal governo Draghi per rafforzare le relazioni fra Roma e Parigi.
Il commento. «Non si è mai vista nella storia una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi». Il giudizio del ministro dell’Economia Giorgetti spiega così la decisione di ridimensionare l’ormai famoso Superbonus.
I nuovi sostegni per famiglie e imprese varati dal Governo Meloni contro il caro energia ricalcano, in buona parte, quelli messi in campo dal precedente esecutivo Draghi, e non poteva essere altrimenti considerati i tempi strettissimi con cui l’ultimo Decreto Aiuti è stato scritto e approvato.
Il conflitto russo-ucraino non assomiglia oggi quasi per nulla a quanto visto nei tanti film sulla Seconda guerra mondiale o su quelle in Corea o in Vietnam.
Kherson è una città ucraina strategica. Da lì infatti partono i rifornimenti idrici per la Crimea. Ma è anche la porta d’accesso per un’eventuale presa di Odessa, la «perla del Mar Nero», sistema di sette porti dai quali passa l’80% dell’export nazionale (grano per 400 milioni di persone dal Nord Africa all’Asia, ma anche prodotti minerari).
Tra Italia e Francia non si ricordava una crisi diplomatica così brutta da quando Gigi di Maio andò a Parigi ad abbracciare i gilet gialli che bruciavano in piazza le foto di Macron. All’epoca l’Eliseo ritirò l’ambasciatore, adesso potrebbe andare anche peggio. Decisamente qualcosa non ha funzionato sulla questione dei 200 migranti della Ocean Viking che oggi sbarcano a Tolone.