La vita nella zona che rischia la chiusura: pallonate in cerca di normalità
A Nembro e Alzano in attesa della decisione del governo. I bambini giocano in piazza, i panettieri presidiano i forni con le brandine.
A Nembro e Alzano in attesa della decisione del governo. I bambini giocano in piazza, i panettieri presidiano i forni con le brandine.
Verrà istituito un centro di coordinamento soccorsi in prefettura e, sempre nel corso del Comitato, sarà valutata la richiesta dell’Esercito per il controllo dei varchi d’accesso ai paesi considerati zona rossa.
Non c’è invece nel provvedimento l’estensione della zona rossa alla provincia di Bergamo: sarà in un ulteriore Dpcm che verrà messo a punto e che, allo stato, dovrebbe indicare due comuni, Nembro e Alzano Lombardo, un’area dove vivono circa 25mila persone.
Il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Negri: la prima cosa da fare è mantenere la calma, i casi gravi sono pochi. Nel frattempo ci sta facendo capire quanto sia prezioso il nostro Servizio sanitario nazionale.
Nel paese con il più alto numero di contagiati in Bergamasca anche il sindaco è positivo: «Tanta generosità con noi». La telefonata del presidente della Regione Attilio Fontana
In un giorno sono quasi raddoppiati i contagi da coronavirus tra Bergamo e provincia e purtroppo altre due vittime, positive al Covid-19, comunicate domenica da Regione Lombardia, che portano a 9 il totale dei decessi fin qui in Bergamasca.
Il sindaco di Nembro ha comunicato in una lettera ai suoi concittadini che non c’è una crescita esponenziale nei numeri dei positivi, ma ha confessato di essere positivo al coronavirus.
I numeri parlano chiaro: il virus è ancora presente ed è in fase espansiva, ma aumentano anche i guariti e si riducono progressivamente gli accessi giornalieri agli ospedali.
Lo chiamavano «la roccia», eppure il virus che sta tenendo in scacco il nostro Paese, Lombardia in particolare, l’ha contagiato e se l’è portato via a dispetto della sua struttura inossidabile, rallentata soltanto negli ultimi anni.
Colpita soprattutto la Val Seriana: tra giovedì 27 e venerdì 28 febbraio deceduti un uomo a Nembro, due signore di Gandino e Cene.
Medico di Bergamo in servizio ha accettato la chiamata di Ats per sostituire il dottore Massimo Pandini. «Ma i pazienti saranno gestiti soprattutto via telefono».
Linea comune dei 18 sindaci dell’Ambito che conta la maggior concentrazione di casi: «Zona rossa? Al momento è esclusa» ha detto l’assessore Gallera.
C’è la quarta vittima da coronavirus nella Bergamasca. Nuovi positivi a Grumello e Montello, salgono i guariti: in Lombardia sono 40.
Sono 33 le nuove attività storiche e di tradizione di Bergamo e provincia riconosciute da Regione Lombardia.
Dopo l’anziano di Villa di Serio, due uomini di 84 anni di Bergamo e Nembro. Decine di positivi.
Gallera ha dato informazioni sul bambino positivo al test: «È del territorio bergamasco ed è ricoverato per problemi diversi. Non ha alcun sintomo legato al coronavirus».
«Ho la febbre ma nessun sintomo di polmonite. Le mie condizioni sono buone». Lo ha detto al Giornale di Brescia la ginecologa di 36 anni medico all’ospedale Manerbio e positiva al coronavirus.
Sarebbero 14 i casi di contagio da coronavirus nella Bergamasca, compreso l’uomo di 84 anni di Nembro, deceduto ieri all’ospedale di Alzano dov’era ricoverato da tempo con un quadro clinico già seriamente compromesso.
Dei 240 contagi registrati in Lombardia, per numeri Bergamo è al quarto posto dopo le province di Lodi, Cremona e Pavia.
Sono 14 i casi finora accertati. Martedì la seconda vittima nella nostra provincia dopo l’anziano di Villa di Serio: è un pensionato di Nembro. Altre persone positive in Comuni della media Valle Seriana e anche nella Bassa. Parla l’assessore Gallera. Su «L’Eco» di mercoledì 26 febbraio 14 pagine di approfondimento.
La conferenza stampa giornaliera dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. Ecco che cosa ha detto martedì 25 febbraio. I casi di Nembro e Alzano sono sotto osservazione da parte della Regione.