Giornata europea del patrimonio Musei a un euro fino a mezzanotte
Sabato 19 settembre 2015, in occasione della Giornata europea del patrimonio, apertura straordinaria di alcuni musei con la Fondazione Bergamo nella storia. Ecco quali.
Sabato 19 settembre 2015, in occasione della Giornata europea del patrimonio, apertura straordinaria di alcuni musei con la Fondazione Bergamo nella storia. Ecco quali.
La polemica scatenatasi contro le scelte operate dal ministro dei Beni culturali per le nomine dei direttori dei maggiori musei italiani ha due pecche: è pretestuosa rispetto al metodo utilizzato e angusta nella rivendicazione – di sapore tristemente autarchico – che tali posti venissero riservati a funzionari italiani.
Bastano 45 euro (anche meno per junior, senior e giovani) per fare il pieno di cultura in tutta la Lombardia. L’«Abbonamento Musei Lombardia» dà accesso anche a 14 musei in terra bergamasca, compresa la Carrara e il Bernareggi.
L’apertura al pubblico è prevista fra settembre e ottobre, ma si annuncia come un evento per Pagazzano.
Valorizzazione del patrimonio culturale della Pianura Bergamasca: anteprima con l’apertura del «Museo delle Grandi Opere» di Pagazzano.
I Musei Civici dal 27 giugno aprono al pubblico nei sabati sera dalle ore 21 fino a mezzanotte. Un appuntamento ormai tradizionale per Città Alta che ogni anno offre nuovi spunti di approfondimento per invitare i visitatori ad una fruizione più informale dei luoghi di cultura.
Valida per un anno, consente l’ingresso a oltre 80 musei e luoghi storici, molt i nella Bergamasca. Ma sulla pagina online la vendita non è ancora attiva
La Regione Lombardia lancia (in tandem con il Piemonte) un abbonamento speciale per visitare oltre 80 attrazioni culturali.
Mancano poco più di 4 mesi alla riapertura del prestigioso museo cittadino, chiuso ormai dal giugno 2008 per lavori di sistemazione dell’edificio che si sono rivelati eterni. Nell’attesa, ecco alcuni numeri che possono aiutare a comprendere meglio la storia e la ricchezza artistica di questo patrimonio.
Chi ha un compositore di grido non se lo fa mica sfuggire. Ci costruisce intorno l’offerta culturale della città intera, fa diventare il nome un autentico brand: da pubblicazioni scientifiche a festival, passando per souvenir e gadget di varia natura.