Maxi nido di vespe in un loculo A Semonte pompieri al cimitero - Foto
Mattinata movimentata al cimitero di Semonte: un uomo al lavoro all’interno del campo santo ha notato in un loculo un favo di vespe grande più di un pallone da calcio.
Mattinata movimentata al cimitero di Semonte: un uomo al lavoro all’interno del campo santo ha notato in un loculo un favo di vespe grande più di un pallone da calcio.
Pubblichiamo la nota di Ats Bergamo in merito al caso della bambina azzannata da un cane a Bergamo.
È ancora in Terapia intensiva e in gravi condizioni - anche se stabili -la piccola azzannata dal cane di famiglia, domenica sera a Bergamo, in via Comin Ventura. Interviene sull’incidente l’associazione italiana difesa animali e ambiente che chiede che il cane non venga abbattuto.
«Anche il cane meglio addestrato è pur sempre un animale, e quindi una seppur piccola percentuale di imprevedibilità va sempre considerata». A dirlo è una persona che con i cani ha a che fare tutti i giorni, ovvero l’istruttore cinofilo Paolo Bosatra.
Le segnalazioni arrivano dagli automobilisti che stanno transitando in A4, in direzione di Milano, intorno alle 11.
Tra i numerosi turisti presenti a Valbondione per il Capodanno anche una decina di amici filippini, residenti nel Milanese.
È a Valbrembo, su una voliera del Parco delle Cornelle, uno dei quattordici nuovi nidi di cicogna in Lombardia. Una presenza non in cattività che in Bergamasca mancava da 100 anni.
L’addestratore trovato morto in un giardino a Monteu da Po potrebbe essere stato ucciso da un malore e non a causa delle ferite provocate dai morsi del cane che gli aveva affidato l’amico.
Esulta la Lav dopo il via libera della Camera al testo, ma Enpa critica verso il «graduale superamento» e non l’eliminazione.
Sbucata all’improvviso, l’auto che stava viaggiando sulla strada che collega Clusone a Rovetta non è riuscita a evitarla e la cerva è stata investita in pieno. È accaduto nella tarda serata di lunedì 6 novembre, in località Conca Verde a Rovetta.
La foto esiste, e anche la petizione che è stata lanciata in queste settimane. Ma la foto non è tanto recente quanto la polemica e risale almeno al 2012 quando sarebbe stata postata su un sito russo dedicato alla caccia.
Ecco «M18», è un maschio di sei anni (considerato quindi adulto) arrivato dal Trentino Alto Adige da circa un mese: è l’orso bruno che lo scorso ottobre è stato «catturato» dalla fototrappola di Stefano Locatelli, a Valleve.
La notizia sta facendo il giro del Web, con la foto sorridente e trionfale di un cacciatore che tiene sulle spalle un leopardo delle nevi appena ucciso.
Il giorno dopo la sconcertante vicenda del cane sepolto vivo a Zanica, e miracolosamente salvato grazie al ritrovamento di una passante, sboccia la solidarietà.
La caccia al topo è scattata in men che non si dica, quando sono state trovate tracce organiche nella mensa alla scuola materna di Covo.
Un altro caso di avvelenamento da piombo su un’aquila reale nel Parco delle Orobie. L’esemplare adulto, in stato di decomposizione, era stato recuperato a Valbondione, il 24 aprile scorso.
Una perquisizione domiciliare alla ricerca di una pistola (risultata essere solo una scacciacani), finita con il sequestro di un pitone considerato «abbandonato» perché il proprietario non era in casa. Ora, dopo circa un anno passato a Leolandia, il rettile potrà tornare nella sua teca a Stezzano.
Fra qualche giorno potrebbe essere già in Africa lo stupendo esemplare di biancone liberato mercoledì nella riserva naturale Oasi Wwf di Valpredina (Zona speciale di conservazione Valpredina-Misma) a Cenate Sopra.
Ha 20 cani in casa e ora, in base a quanto previsto da un regolamento regionale, potrebbe essere obbligata a scendere come minimo a dieci. Già certo, invece, che sarà obbligata a pagare una sanzione di 300 euro per non aver comunicato al sindaco di essere in possesso di un così alto numero di animali d’affezione.
L’incidente di Cerete domenica sera intorno alle 22. E a Trezzo sull’Adda un cervo ha percorso alcune vie del paese.