C’è confusione sotto i cieli del fisco
Quando si dice la dissociazione… Parliamo di fisco, campo in cui davvero lo Stato è capace di tutto e del suo contrario. Dottor Jekyll e mister Hyde.
Quando si dice la dissociazione… Parliamo di fisco, campo in cui davvero lo Stato è capace di tutto e del suo contrario. Dottor Jekyll e mister Hyde.
Il governo vuole ridurre la spesa pubblica di altri 10 miliardi di euro per evitare che nel 2016 scattino le clausole di salvaguardia previste dalle ultime due leggi di Stabilità.
Pur in vigore già da oltre otto mesi, la normativa riguardante i crediti d’imposta per gli investimenti in beni strumentali di nuova fabbricazione continua a creare non poche difficoltà d’interpretazione per molte imprese.
Nel corso del 2014 sono state aperte in Italia circa 574 mila nuove partite Iva. Il boom è arrivato a dicembre, con un botto del +203,4%.
Car sharing, alimenti senza glutine e calcolo della Tasi al Centro di assistenza fiscale: è così che cambiano per gli italiani le abitudini negli spostamenti, nell’alimentazione e nel rapporto con le novità fiscali introdotte dal governo.
Dal 15 aprile di quest’anno sul sito dell’Agenzia delle Entrate sarà disponibile per la prima volta, in via sperimentale, il nuovo modello 730 precompilato per i lavoratori dipendenti e i pensionati.
Dal 730 precompilato alla riduzione Irap, con un cambio di filosofia che passa per la parola «compliance» e punta più a prevenire che a punire.
Non ci sarà ancora la Local Tax che avrebbe dovuto sostituire Tasi e Imu, rinviata, come confermato dal premier Renzi, al 2016.
Torna a far discutere il tema dei rincari delle bollette dell’acqua, dopo l’allarme lanciato dal vicepresidente di Appe Confedilizia Alessio Agliardi, che aveva paragonato gli aumenti sull’acqua a una «tassa occulta, paragonabile all’Imu».
L’’imposizione della Tasi? Una situazione poco trasparente da parte delle amministrazioni comunali. Lo denuncia Federconsumatori Bergamo , che dichiara: «I cittadini sono tenuti a pagare la nuova tassa che comprende una quota dedicata ai costi di Illuminazione pubblica, sicurezza e manutenzione strade».
Aliquote al minimo di legge e niente code agli sportelli comunali. Il modello di pagamento della Tasi e della Tari a Seriate arriva direttamente nelle case, a partire da fine settembre. La prima rata va versata entro giovedì 16 ottobre.
Meno fondi, più imposte. Se lo Stato taglia, i Comuni aumentano le tasse. L’effetto a catena è ormai una costante. La coperta corta a Roma lo diventa anche per le amministrazioni comunali che per stare a galla sono costrette a mettere mano a tariffe e imposte.
Non c’è chiarezza sull’applicaizone della Tasi nella nostra provincia bergamasca tanto che c’è chi applica l’aliquota massima al 2,5 per mille e chi non la fa pagare. Creando un inevitabile ma non corretto effetto giungla.
Al primo giorno di apertura degli sportelli di Palazzo Uffici per il pagamento della Tasi, l’assessore al bilancio e vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi annuncia che nel 2015 le detrazioni non saranno in misura fissa per tutti i contribuenti ma basati sulle rendite catastali.
Dopo la pausa estiva, tornano anche le pagine di servizio «Trovarisposte» su L’Eco di Bergamo. «Non ci sono molte novità per questo autunno – precisa Maurizio Luraghi, presidente del Consiglio notarile di Bergamo –. Però ci sono in vista delle nuove normative».
«Siamo di fronte ad una delle prime promesse mancate del sindaco Gori - ha dichiarato il Consigliere comunale di Forza Italia Stefano Benigni -. Aspettiamo al varco la Giunta comunale, non solo sull’organizzazione dei pagamenti degli F24».
Imu batte Tasi. Almeno per ora. Gli incassi derivanti dalla nuova imposta sui servizi indivisibili introdotta dalla scorsa legge di stabilità in parziale sostituzione dell’imposta municipale sono infatti – al momento – ben inferiori a quelli riscossi dall’Erario nel 2012.
di Roberto Clemente Permetteteci di offrire un suggerimento gratis a chi, dalle parti di Roma, si sta spremendo il cervello per trovare idee valide per rilanciare la più che depressa economia italiana
Il fisco piace a rate. E in momenti di crisi e scarsa liquidità si preferisce dilazionare. Anche perché chiedere le rate è sempre più semplice. Così lo scorso mese di luglio, mese di intenso lavoro per chi deve riscuotere, ha visto un vero e proprio record di adesioni: 156.000 comunica Equitalia.
di Giorgio Gandola Se la crisi dura di più in Italia che nel resto d’Europa dovremmo anche sentirci in colpa? Questa è la sensazione indotta da servizi televisivi e autorevoli commenti che stigmatizzano come nel nostro Paese i consumi non ripartano e i cittadini non collaborino.