Rischio valanghe, l’Arpa lancia l’allarme «Massima attenzione sulle Orobie»
L’ultimo bollettino di sabato 21 aprile mette in guardia gli sciatori: le temperature in aumento portano il rischio a 3 su un massimo di 5.
L’ultimo bollettino di sabato 21 aprile mette in guardia gli sciatori: le temperature in aumento portano il rischio a 3 su un massimo di 5.
Il problema principale è la neve bagnata. Il pericolo di distacchi è molto alto.
È morto all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo l’uomo ritrovato sotto una valanga che si è staccata nel pomeriggio vicino al passo Crocedomini, in provincia di Brescia. Il decesso è stato confermato da fonti ospedaliere.
Un escursionista travolto da una valanga sul Crocedomini, in provincia di Brescia, è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Pierangelo Tombini ha postato sul suo profilo Facebook ilo video di un grosso di stacco di neve sui monti Masoni.
Elisoccorso in azione a Valleve dove nella tarda mattinata di lunedì 2 aprile è caduta una valanga. Dalle prime informazioni fornite dai soccorritori sono rimaste coinvolte tre persone: non sono state travolte dalla neve, ma si trovavano vicino a dove è caduto il fronte di neve di circa 25 metri.
Sono scattate le ricerche a Montecampione, in provincia di Brescia, dopo una valanga caduta tra le piste Secondino e Longarino affacciano sui due opposti versanti dell’avvallamento formato dalle due cime tra il Monte Splaza e il Dosso Rotondo.
Sole e temperature che si innalzano notevolmente creano pericolo valanghe in montagna. Escursionisti e sciatori, fate attenzione!
Un uomo di 48 anni di Cosio Valtellino (Sondrio), è stato travolto da una valanga durante un’escursione sci-alpinistica con un amico in Val Caronella, sulle Orobie, a Teglio. È stato trasportato all’ospedale di Bergamo.
I consigli dell’esperto: ecco cosa fare e cosa evitare nelle escursioni in montagna.
Sulle alpi lombarde permane l’allarme per possibile distacco su alcuni pendii ripidi anche con debole sovraccarico.
Dopo 21 ore di isolamento, poco prima delle 14 di venerdì 5 gennaio, le prime auto di turisti in partenza da Breuil-Cervinia hanno potuto lasciare la località e transitare sulla strada che porta a valle.
Il soccorso alpino lancia l’allarme a causa delle condizioni meteorologiche.
Colata di fango nella notte, famiglia sfollata. Il racconto: «Paura e danni, avevamo segnalato i rischi».
Il limite della neve si è alzato in queste ore a causa dell’aumento delle temperature. Attesi altri 80 centimetri in quota ma ora l’attenzione si sposta sul rischio valanghe. La regione dirama un’allerta arancione (medio-alta).
Il vento in quota e le basse temperature notturne hanno creato lastroni pericolosi. Il forte riscaldamento nella giornata può creare dei distacchi su versanti più esposti al sole. Ci aspetta una settimana di sole e temperature fino a 15 gradi anche a 2mila metri.
Nell’inferno di ghiaccio, in Abruzzo, Paolo Romelli apre nuove strade con il suo gatto delle nevi. 36 anni, originario di Vilminore di Scalve ma da qualche anno residente a Lenna, si è trovato in mezzo a una situazione davvero delicata: non ha fatto altro che rimboccarsi le maniche e continuare, anche in queste ore, a dare il suo contributo per aiutare le persone che si trovano in difficoltà.
Pescara. «Ci sono tanti morti». Lo ha detto all’Ansa Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese che dalla sera di mercoledì 18 gennaio si é messo in marcia con gli sci insieme agli altri per raggiungere l’Hotel Rigopiano a Pescara sommerso da una valanga.Fino ad ora sarebbero state estratte tre vittime. Soccorsi difficilissimi a causa delle condizioni meteorologiche.
Quarant’anni fa di notte un boato fragoroso. Una valanga si staccò dalla montagna e investì 12 edifici. 32 i superstiti che ora raccontano come sono scampati alla morte.
La sistemazione della litoranea al centro delle richieste alla Regione. I sindaci del Sebino: «Lo chiediamo a Maroni».