«Chi ha fatto questo a Yara non era solo» Bossetti: io in carcere, là fuori c’è chi ride
«Chi ha fatto male a Yara non può aver agito da solo». Lo dice Massimo Bossetti durante l’interrogatorio fiume di venerdì mattina 11 marzo.
«Chi ha fatto male a Yara non può aver agito da solo». Lo dice Massimo Bossetti durante l’interrogatorio fiume di venerdì mattina 11 marzo.
«Quel dna non mi appartiene». Per la prima volta, Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio ha messo in dubbio, nel corso del suo interrogatorio, che il dna trovato sul corpo della ragazza uccisa sia suo.
L’hanno vista entrare con discrezione poco prima dell’udienza. In aula ad ascoltare le risposte di Massimo Bossetti anche la moglie Marita Comi, che era assente la scorsa settimana.
Venerdì 11 marzo è in programma un’udienza chiave del processo che vede Massimo Bossetti alla sbarra per l’omicidio di Yara. La giornata sarà dedicata interamente all’interrogatorio del muratore da parte dell’accusa, delle parti civili e della difesa.
Nella mattinata del 10 marzo a Bergamo si è tenuta l’udienza in cui Massimo Bossetti figura come parte offesa dopo aver denunciato il professor Fabio Buzzi per le affermazioni sul Dna a «Segreti e Delitti» su Canale 5. Il giudice si è riservato sull’opposizione all’archiviazione, la decisione nei prossimi giorni.
È arrivato in Tribunale poco prima di mezzogiorno giovedì 10 marzo: stavolta non nei panni di accusato del delitto di Yara, bensì in quelli di presunta vittima del reato di diffamazione. Ha denunciato un genetista per un’intervista in tv.
«Bisogna capire se quel dna è veramente il suo. Le discrepanze ci sono». Claudio Salvagni, avvocato di Massimo Bossetti, presunto omicida di Yara Gambirasio, è intervenuto durante la trasmissione «I Fatti vostri» per ribadire l’intenzione di fare chiarezza sull’indizio principe del processo: il dna trovato sui vestiti della vittima, secondo gli inquirenti inequivocabilmente di Bossetti.
Da imputato a parte offesa. Massimo Bossetti sarà in Tribunale anche giovedì prossimo, 10 marzo, non nei panni di accusato del delitto di Yara, bensì in quelli di presunta vittima del reato di diffamazione. Ha denunciato un genetista per un’intervista in tv.
Prima il pm Letizia Ruggeri, poi la parte civile e infine la difesa. Questo l’ordine deciso dalla Corte per l’interrogatorio di Massimo Bossetti.
Mattinata di controesame per i due consulenti informatici dei Carabinieri: il sottotenente Giuseppe Specchio e il maresciallo Rudi D’Aguanno del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche di Roma (Racis) parlano ancora di «copioso materiale pornografico».
C’è chi è arrivato alle 7 per essere sicuro di prendere posto in aula. E se si pensa che i cancelli del Tribunale aprono alle 8.30 si può intuire che quella di venerdì 4 marzo è un’udienza molto attesa: Massimo Bossetti sarà chiamato a rispondere alle domande di accusa e difesa.
Oggi, venerdì 4 marzo, l’imputato Massimo Bossetti sarà sentito in aula. Folla mediatica fuori dal tribunale, alle 8.40 sono arrivati i legali, alle 9.30 è la volta del pm. Poco dopo anche Bossetti.
Il giorno di Massimo Bossetti. Venerdì 4 marzo il muratore di Mapello sarà chiamato a rispondere alle domande di accusa e difesa.
Nell’udienza del 26 febbraio hanno parlato anche le sorelle di Massimo Maggioni, il collega di cantiere verso il quale Bossetti avanzò dei sospetti durante l’interrogatorio nel 2014.
Bossetti, la cognata parla nell’udienza del 26 febbraio: «Massimo è un uomo dolce e affettuoso. Commentammo insieme il caso Yara, preoccupati per i nostri figli».
Dopo l’udienza fiume di mercoledì 24 febbraio, si torna in aula venerdì 26 per il processo a Massimo Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell’omicidio di Yara.
Il racconto della moglie di Bossetti durante l’udienza fiume del 24 febbraio: «Stavamo andando a Gromo, ma decidemmo di fermarci a vedere il campo di Chignolo». Il cognato Mazzoleni invece ha ricordato come il 9 dicembre 2010 avesse chiesto «un piacere al Massi di andare a prendere della sabbia» per ultimare un marciapiede a Bonate, i dubbi del pm.
Alla fine non ha retto. Quel groppo in gola che si ingrossava ad ogni ricordo dei figli , snocciolati con un fil di voce dalla moglie Marita, si è rotto e Bossetti non ha più trattenuto le lacrime.
Le dichiarazioni in aula di Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, durante l’udienza del 24 febbraio. «Massimo non ha mai fatto ricerche su tredicenni in internet». Tensione in aula quando un legale chiede dei siti hard, l’imputato sbotta: «È intollerabile».
Ester Arzuffi, la madre di Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio, si è avvalsa della facoltà di non rispondere in quanto congiunta dell’imputato. Lo stesso ha fatto il fratello, Fabio Bossetti. Ester è arrivata in Tribunale poco prima delle 15 di mercoledì 24 febbraio per deporre come testimone nell’udienza a carico del figlio accompagnata dal suo legale e da due guardie de…