Migranti, e adesso un minuto di silenzio
Un minuto di silenzio innanzitutto per chi è morto in mare o nelle piste nel deserto, per chi viene seviziato nei campi di detenzione libici, per le donne incinte e i bambini respinti al confine francese o dai fili spinati ungheresi. Un minuto di silenzio nostro, dei cosiddetti esperti o commentatori. È facile pontificare quando non si hanno responsabilità, quando si vive in un quartiere centrale…