La crisi climatica, giustizia in attesa
MONDO. Il dilemma è chiaro e drammatico. Ma a Baku nessuno lo ha affrontato. Così per risolvere la crisi climatica anche oggi si decide domani.
MONDO. Il dilemma è chiaro e drammatico. Ma a Baku nessuno lo ha affrontato. Così per risolvere la crisi climatica anche oggi si decide domani.
MONDO. Prima di Cristo i minori non valevano niente, le loro vite erano appese a un filo, valevano poco più di un animale, soprattutto i fanciulli di strada. Quelli che si vedono ancora oggi per le bidonville di Rio o nelle strade di fango di Port-au-Prince.
MONDO. Solo nella mezza mattinata di apertura del recente Festival Città Impresa svoltosi a Bergamo, la parola «dazi» è stata pronunciata ben 42 volte dai relatori, e così si è andati avanti anche nelle giornate di dibattito successivo.
IL BILANCIO. I morti lo scorso anno furono 50, ma il trend provinciale è in calo. Carminati: «Dietro i dati, i drammi. Basta usare il telefono quando si guida»
Il genocidio del Rwanda del 1994 ha causato un milione di morti in 100 giorni, coinvolgendo anche Hutu considerati “traditori”. Godeliève Mukasarasi, testimone e vittima, ha fondato SEVOTA per promuovere pace e diritti umani. Ne parlerà stasera a Sant’Agostino per la rassegna «Molte Fedi sotto lo stesso cielo».
MONDO. Si può gareggiare dentro una tragedia? Il punto di Pecco Bagnaia, campione di MotoGP, non ammette mediazioni. Per lui no, non si corre, nemmeno per un Mondiale, se in gioco ci sono l’etica e la dignità di un Paese devastato.
AL MONUMENTALE. Sotto un insolito sole, fiori e preghiere sulle tombe nella giornata del 2 novembre per ricordare i Defunti. «I legami restano oltre la morte». Il programma della giornata.
Teschi di zucchero, figure in cartapesta da modellare e un altare che ricorda i propri defunti, omaggiandoli con fiori, candele e con i loro cibi preferiti nel «Día de Muertos», il Giorno dei Morti. Una ricorrenza che non è silenzio composto, ma musica, canzone e gioia per la possibilità di incontrare ancora una volta chi si è tanto amato, una tradizione che la comunità messicana della bergamasca…
Bassam Aramin è un palestinese, un musulmano, un arabo. Rami Elhanan è un israeliano, un ebreo, un gerosolimitano di settimana generazione. Oggi sono due fratelli, uniti dal sangue versato delle loro figlie, Abir Aramin e Smadar Elhanan, uccise dallo stesso nemico: l’occupazione israeliana. Lo raccontano in un’intervista il giorno prima di ricevere il premio «Costruttori di ponti» durante Molte F…
MONDO. Al peggio non c’è mai limite. Dopo aver fornito al Cremlino milioni di munizioni di artiglieria e chissà cos’altro, la Corea del Nord sta ora inviando propri militari in Russia, presumibilmente diretti sul fronte ucraino.
Non solo semplici piattaforme: i social media si stanno evolvendo in qualcosa di più, anche in “cimiteri virtuali”. Questi spazi digitali, originariamente pensati per connettere le persone e condividere momenti di vita, ora ospitano anche i profili e i ricordi di chi non c’è più. Chatbot e assistenti virtuali simulano dialoghi con i nostri cari scomparsi, con frasi e risposte che sembrano reali, …
Recentemente il consigliere regionale Vittorio Feltri ha espresso avversione nei confronti dei ciclisti e delle piste ciclabili usando parole molto violente. Ma davvero le due ruote rappresentano un problema per la sicurezza e la mobilità urbana?
Chi sono i nuovi protagonisti del web che sfidano le relazioni tradizionali e ridefiniscono il concetto di presenza online? Sono i virtual influencer che esistono e non esistono. Qualcuno li crea sulla base dei desideri raccolti dai dati sui nostri comportamenti, li controlla e li indirizza. Quale è la nostra reazione umana?
MONDO. Tunisia, Egitto, Siria. Oggi si può trarre oggi un bilancio di ciò che sono state le «primavere arabe».
Ai periodi della nostra vita associamo persone ed emozioni. Perché non farlo anche con i libri? Un salto temporale alla riscoperta di quei testi che si sono rivelati importanti per la mia adolescenza
(Arv) Venezia 9 ott. 2024 - “A 61 anni dalla tragedia del Vajont è giusto ricordare le vittime di quel disastro annunciato, è giusto ricordare il dolore e la disperazione di chi ancora oggi attende giustizia”. Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale …
LA PROIEZIONE. Quello della nostra città è il più alto tasso di crescita in Lombardia: non per merito della natalità, ma per i flussi migratori. La sindaca Carnevali: «Un dato da capitalizzare».
MONDO. La Carta dell’Onu fu scritta da leader politici che dopo la Seconda guerra mondiale aspiravano a un altro mondo, non quello terribile nel quale viviamo.
Il reportage di Giuseppe D’Amato
IL COMMENTO. La scena è surreale, quasi simbolica. Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, che davanti alle famiglie delle vittime della strage di Marzabotto e a tutta l’Italia si inchina e chiede perdono per le atrocità naziste. Un gesto umile, sincero, carico di quel peso che solo la memoria storica può portare.