Virologa bergamasca premiata negli Usa «Dovremo convivere con il Covid»
Laura Riva, 35 anni, ricercatrice negli Usa è originaria del Sebino: a lei il premio Stat Wunderkinds assegnato ai più promettenti studiosi nella medicina.
Laura Riva, 35 anni, ricercatrice negli Usa è originaria del Sebino: a lei il premio Stat Wunderkinds assegnato ai più promettenti studiosi nella medicina.
Sulla rivista internazionale Leukemia gli esiti del lavoro condotto dal Policlinico San Marco su 75 pazienti Covid, ricoverati tra marzo e aprile.
Arianna Bossi, 25 anni, da mesi convive con la febbre dopo essere stata malata di Covid-19.
La circolare del ministero fa chiarezza sui diversi casi. Le misure se si risulta positivi o «contatto stretto» di un contagiato: ecco cosa fare.
Anno straordinario per la 28enne bergamasca che semina speranza e fiducia in un periodo difficile.
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità sui nuovi medicinali e il ruolo del plasma iperimmune.
Uno studio dell’ospedale Papa Giovanni, l’Istituto Negri e From: analizzati 1.760 pazienti. Per l’8% un vasto spettro di patologie. «Passi avanti in prevenzione e cura».
di Alberto Ceresoli
Il prof. Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas, uno degli scienziati italiani più influenti al mondo, analizza lo stato dell’arte su quanto sappiamo del coronavirus. Cosa aspettarsi? «Penso alla grande Atalanta: abbiamo finito solamente il primo tempo».
Indagare gli effetti del coronavirus sul corpo umano è fondamentale per capire come affrontare la Covid-19 nel modo più efficace. Tradotto: salvare vite.
Sono stati resi noti i risultati del test d’accesso ai corsi di laurea a numero programmato in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria, sostenuti lo scorso 3 settembre da 744 studenti di Bergamo e provincia (58.343 in tutta Italia, 11259 i posti disponibili per medicina e 1103 per odontoiatria).
Anche il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il Policlinico San Marco e l’ospedale di Treviglio hanno contribuito ad uno studio pubblicato su Jacc, una delle più importanti riviste di cardiologia mondiale, che promette importanti ricadute cliniche su 80.000 pazienti colpiti ogni anno dalla forma più diffusa di infarto nel nostro Paese.
Sulla rivista Allergy studio di un team di esperti italiani: tra questi Giuseppina Manzotti della casa di cura Beato Palazzolo e Alberto Tedeschi dell’ospedale Bolognini di Seriate.
Il virus sta cambiando, e «perde i pezzi»: questo potrebbe essere il segnale che il Sars-Cov2 ha maggiori difficoltà a replicarsi e diventerebbe quindi meno pericoloso.
È una donna la prima volontaria a cui è stata inoculata, lunedì mattina 24 agosto, la prima dose di vaccino anti-Covid allo Spallanzani di Roma. Lo ha reso noto il direttore sanitario dell’ospedale, Francesco Vaia.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza «che prevede test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone, per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna». Il provvedimento è in vigore da giovedì 13 agosto. Leggi qui come devono fare i bergamaschi.
Il Sars-Cov2 può passare dalla mamma al bambino, attraverso la placenta. Sono casi molto rari ma studi scientifici hanno dimostrato la presenza del virus, e i primi ad averlo visto, attestato con strumenti scientifici, e pubblicato sono stati i medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Scoprire un nuovo farmaco e stabilirne il rapporto benefici-rischi è un percorso che dura anni. Si comincia con un’idea, si fanno simulazioni al computer, si sintetizzano sostanze chimiche o si preparano prodotti biologici per effettuare i primi studi in vitro. Si impiegano enzimi, cellule, organoidi, organi per verificare le concentrazioni efficaci. Poi si passa alla sperimentazione su modelli a…
Il direttore dell’Istituto Mario Negri di Bergamo: «L’unico modo per arrivare prima al vaccino anti Covid-19 è lo Human Challenge Trial. Un’iniziativa importante e che ha precedenti storici».
Non c’è nessuna correlazione tra la comparsa dei geloni nei bambini e l’infezione Coronavirus: lo ha stabilito uno studio effettuato dal Policlinico di Bari e pubblicato sulla rivista scientifica inglese British Journal of Dermatology.
La terapia è ancora sperimentale, ma i risultati sono incoraggianti. In corso studi per capire se questa cura potrà entrare nella pratica clinica.