La Regina Elisabetta II è morta «serenamente» nella dimora scozzese di Balmoral
La notizia è arrivata con un tweet ufficiale della famiglia reale.
La notizia è arrivata con un tweet ufficiale della famiglia reale.
Possiamo dirlo? Con la guerra in Ucraina che prosegue imperterrita e crudele, la crisi di gas e petrolio e la recessione che aleggia come un avvoltoio sull’intera Europa (costi alla produzione aumentati del 33% in Germania e Italia), non si sentiva proprio il bisogno del pasticcio allucinante che rischia di nascere intorno a Kaliningrad.
Boris Johnson continua a scamparla, inseguito da una muta di politici di entrambi gli schieramenti sempre più arrabbiati che vogliono il suo sfratto da Downing Street. Ieri sera il premier ha strappato il rinnovo nella consultazione a scrutinio segreto sulla sua leadership del Partito Conservatore (da cui dipende direttamente, per via del sistema maggioritario «secco» britannico, la poltrona di p…
Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare del pacifismo. Parafrasando un celebre film di Lina Wertmüller potremmo dire di esser vissuti a lungo nella beata incoscienza di cosa fosse la politica estera. Adagiati nel ventre molle della società del benessere, protetti dall’ombrello del potente alleato americano, ci siamo illusi che la guerra fosse stata espunta dalla storia. A dire il vero, …
L’appello del vicequestore Cadeddu e della pm antimafia Dolci. Ad ascoltarli nel Tnt una platea di studenti. Nella Bassa 123 reati subiti dai minori. E c’è allarme per l’eroina.
Balcani producono più storia di quanta ne possano consumare, disse Winston Churchill. A significare che quell’area dell’Europa genera più eventi di quanti ne riesca a rielaborare. È successo anche con i conflitti degli anni ’90 che hanno dissolto la Jugoslavia, consegnati alla storia senza una rilettura comune dei tragici avvenimenti, un’ammissione di responsabilità e una nuova ripartenza spegnen…
Due trapianti di rene e poi la sedia a rotelle, ma uno spirito che non si lascia mai abbattere
«Nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore». Con queste parole Winston Churchill - il 13 maggio 1940 in un drammatico discorso alla nazione - incitò il popolo inglese a resistere all’attacco nazista che rischiava di travolgere l’Europa, trasformandola in un unico Paese sottoposto alla dittatura hitleriana. Nel suo appello lo statista fece leva su valori fortemente sentiti nel popol…
Per i poveri dei Paesi più poveri del Pianeta, ovvero quei 57 Paesi del mondo in cui il reddito è meno di due dollari al giorno (in alcuni Paesi dell’Africa subsahariana è di un dollaro e otto centesimi) è «l’ora più buia», il momento più tragico della storia di un popolo. Chi è convinto che il progresso e lo sviluppo umano siano processi inarrestabili - come lo sono stati nelle precedenti quattr…
«Siamo in guerra». I governi di mezzo mondo, persino Trump, sono concordi nel lanciare l’allarme. Guerra è e guerra sia. Ma di quale guerra parliamo? Una similitudine evidenzia le consonanze, ma occulta le dissonanze. Nulla si riduce a una semplice replica. Coronavirus è certo una guerra, ma anomala. Nei conflitti ogni comunità è chiamata a sostenere uno sforzo massimo. Saltano allora le regole c…
In Inghilterra, nelle elezioni successive alla fine della seconda Guerra mondiale, il partito di Winston Churchill – che pure aveva guidato il Paese alla vittoria contro il nazi-fascismo – venne sconfitto. Si narra che, in una concitata riunione del gruppo dirigente dei Tories, un parlamentare avesse sostenuto l’esigenza di fare ostruzione parlamentare contro il progetto laburista di nazionalizza…
C’è un’immagine che, a noi ragazzi degli anni Sessanta, è rimasta indelebile. Reykjavik, 1986, vertice tra Reagan e Gorbaciov. Il presidente sovietico arriva all’appuntamento addirittura in anticipo. Reagan glielo fa notare. Il russo consulta l’orologio. Quando ci si incammina davvero per la via della pace, non si indugia.
In un filmato del 1949 lo statista britannico in volo sullo scalo bergamasco per il suo buen retiro su lago di Garda.
Di solito tutti vincono (le elezioni), questa volta le ha vinte uno solo. Di solito tutti parlano (dopo le elezioni), questa volta ha parlato chi ha perso. Qualcosa sta cambiando nelle abitudini della politica italiana, ma la mutazione genetica più grande l’ha dimostrata il mattatore: Matteo Renzi.