Truffa e ricettazione di auto di lusso Arrestate sei persone in Bergamasca
I carabinieri di Treviglio e Zogno hanno arrestato sei persone per truffa aggravata e ricettazione.
I carabinieri di Treviglio e Zogno hanno arrestato sei persone per truffa aggravata e ricettazione.
Proseguono i servizi antidegrado e anticrimine dei Carabinieri della Compagnia di Treviglio nell’area sensibile di Zingonia.
Oggi verrà effettuata l’autopsia sul cadavere di Marisa Sartori. La Procura ha incaricato dell’accertamento il dottor Matteo Marchesi. Intanto, all’ospedale Papa Giovanni i carabinieri hanno acquisito la testimonianza di Deborha Sartori, le cui condizioni sono in via di miglioramento.
Anche Bergamo è intervenuta in questa maxi operazione che ha scovato un’organizzazione criminale dedita al traffico illegale ed al maltrattamento di animali, alla truffa, alla falsificazione di documenti relativi alle vaccinazioni.
Interrogato in carcere nella mattinata di mercoledì 6 febbraio, Ezzedine Arjoun ha ammesso di aver colpito Deborha, ma non ricorda di aver ucciso Marisa.
Ricevuta la notifica, ha dato in escandescenze barricandosi in casa: arresto convalidato.
«Provo angoscia e rimorso per quello che è successo». Chiara Alessandri, la donna accusata del brutale omicidio di Stefania Crotti a Gorlago, piange e si dispera tra le braccia della madre Clara Camadini, 77 anni, che per la prima volta ha avuto l’autorizzazione di farle visita in carcere.
Equipaggiati di giubbetti antiproiettile i carabinieri di Treviglio hanno arrestato un 37enne a Romano di Lombardia: spari con una scacciacani dopo che la casa era finita all’asta.
«Che tristezza, saliamo a Selvino dal Milanese per dimenticarci di barricarci in casa con inferriate e antifurti... e adesso anche lì...». Sembrano finiti i tempi delle porte lasciate tranquillamente aperte, anche nel tranquillo Selvino.
Non è più in pericolo di vita, non è più in Terapia intensiva: Deborha, la sorella di Marisa Sartori uccisa sabato a coltellate dall’ex Ezzeddine Arjoun, ora sta tornando alla vita, lentamente, dopo aver rischiato di perderla sotto le coltellate che il cognato ha inferto anche a lei, dopo aver assassinato Marisa.
Rapina da brivido attorno alle 19 di martedì 5 febbraio messa a segno al centro commerciale Le Torbiere di Corte Franca.
Torniamo a quel tragico sabato sera a Curno, all'omicidio di Marisa Sartori, ammazzata dall'ex marito. Tra i primi ad intervenire nel garage nel tentativo di prestarle soccorso una mamma, Amelia Russo, che dice: «Rivedo i suoi occhi ovunque». Ascoltiamo la …
Per Marisa sarebbe stato il primo compleanno lontano dalle violenze dell’ex marito: il matrimonio a 19 anni, la vita nella paura e la forza di denunciare.
La coppia scoperta dopo una serie di indagini dei carabinieri.
A Bonate Sopra l’auto inseguita dai carabinieri è caduta nella roggia. Preso un giovane rimasto aggrappato ai rovi: «Non so nuotare».
Disposta anche la sospensione della patente di guida per ulteriori 6 mesi.
La situazione di rischio in cui si trovava Marisa era sotto gli occhi di tutti: l’ex marito teneva sempre in tasca un taser (il dispositivo che dà scariche elettriche) e un lungo coltello svizzero.
Con il matrimonio la donna avrebbe permesso al cittadino albanese di ottenere la cittadinanza italiana. Ma non è successo niente di ciò.
Prezioso blitz ad Agrigento di Bergamo che interrompe la serie negativa che durava da ben tre turni. Viceversa inciampa la Remer al PalaFacchetti contro Biella dopo una striscia vincente di quattro gare (l’ultima l’esaltante successo nel derbissimo di giovedì al PalaAgnelli).
Dopo il delitto di Stefania Crotti, altro fatto di sangue. L’allarme già all’inaugurazione dell’anno giudiziario.