Da oggi siamo in zona gialla. Ecco che cosa si può e non si può fare
Da lunedì 26 aprile è zona gialla in tutta la Lombardia, nuove norme di comportamento, ecco che cosa si può fare da ora.
Da lunedì 26 aprile è zona gialla in tutta la Lombardia, nuove norme di comportamento, ecco che cosa si può fare da ora.
I ristoratori bergamaschi si rimboccano ancora una volta le maniche e tirano a lucido i locali per la prevista ripartenza, tra dubbi e incognita meteo. Da lunedì potranno riaprire con servizio al tavolo i locali che dispongono di aree esterne, mentre restano escluse tutte le altre attività.
La rinomata pizzeria, trasferita da qualche anno a Montello, propone le sue pluripremiate pizze anche d’asporto e con consegna a domicilio, garantendo freschezza e qualità
Le Regioni propongono le regole per far ripartire il Paese, anche nelle zone rosse. E ora le linee guida per la riapertura delle attività, lanciate dai governatori, andranno al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico e infine dell’Esecutivo.
«Il settore pronto a ripartire, ma basta chiusure a singhiozzo». Con la pandemia persi 870 milioni di fatturato: limitazioni 6 giorni su 10.
Da Clusone agli States, il passo è stato breve per Christian Fantoni, chef bergamasco classe 1973 che ha registrato un enorme successo oltreoceano. Una storia veramente originale quella di Christian che, una volta concluse le scuole medie, era intenzionato a diventare poliziotto.
Il delivery pasquale prevede quattro differenti menù di Pasqua – di mare, di terra, vegetariano e dedicato ai bambini – per rendere felici a tavola davvero tutti
La proposta della Regione Lombardia: consentire agli alberghi privi di servizi di ristorazione, di utilizzare, esclusivamente per la loro clientela, i ristoranti presenti nelle vicinanze delle strutture ricettive.
Il presidente Attilio Fontana e l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, hanno inviato una lettera formale al governo nella quale si chiede che i ristoranti e le attività assimilabili possano svolgere la loro attività fino alle 22.
Ascom: «Grave perdere la domenica, un danno pauroso». Gori d’accordo. Fontana: decisione presa sopra la nostra testa. Speranza: «Manteniamo massima attenzione».
Allievo dello chef Luca Brasi della «Lucanda», Yamauchi propone i piatti italiani nel suo locale che omaggia la Bergamasca nella metropoli giapponese.
Ascom ha diffuso obblighi e raccomandazioni per i locali che intendono effettuare il servizio mensa. L’attività va comunicata al Comune e occorre un accordo con le aziende. Già alcuni titolari si sono mobilitati.
«A brevissimo io non apro e lo Stato mi sostiene, a breve: io posso riaprire nel rispetto delle regole come in tutti gli altri settori». Ecco il manifesto dei ristoratori e dei pubblici esercizi bergamaschi.
Le associazioni di categoria invitano alla calma sull’iniziativa «Io apro», lanciata sui Social per invitare i ristoratori a restare aperti dal 15 gennaio, come forma di protesta contro le restrizioni anti Covid imposte dal Governo.
L’Italia è tornata tutta in zona rossa: 6 giorni di lockdown anti-Covid fino all’Epifania, con la «pausa» arancione di lunedì 4 gennaio.
«I suoi clienti erano i suoi amici». Bastano poche parole a Serena Basletta per ricordare chi era sua padre, Paolo, uno dei ristoratori più noti e apprezzati della Valle Seriana, uscito dal giro qualche anno fa a causa di un malore che lo ha tenuto bloccato in una casa di cura fino a giovedì 17 dicembre, quando si è spento all’età di 73 anni.
Annunciati i nomi dei 38 ristoranti italiani che hanno ottenuto le Tre Forchette.
«Risate e Risotti» premia anche Bergamo: Maurizio Bonomi dell’Enoteca Zanini di Bergamo si aggiudica il secondo posto del contest sul risotto con il suo «Riso carnaroli azienda agricola Salera invecchiato 2 anni e lavorato a pietra con stracchino, noci e perle di basilico».
La sfida delle consegne a domicilio, per non spegnere i fornelli. «Costi elevati, ma almeno manteniamo un rapporto con la nostra clientela».
Fioristi con i negozi aperti ma senza clienti e nessun ristoro. Adriano Vacchelli: «Cali di fatturato pesanti e troppa merce al macero».