Covid, nell’ultimo mese dati più che dimezzati. «E continuerà così»
Deciso calo di contagiati, ricoverati e decessi. L’epidemiologo La Vecchia: «Il trend dovrebbe proseguire. Vaccinare al massimo gli over 50 per evitare i casi gravi».
Deciso calo di contagiati, ricoverati e decessi. L’epidemiologo La Vecchia: «Il trend dovrebbe proseguire. Vaccinare al massimo gli over 50 per evitare i casi gravi».
Calano i morti e i pazienti in terapia intensiva, ecco i dati nazionali aggiornati a sabato 22 maggio.
Lo stop agli spostamenti notturni decadrebbe in anticipo. Così come quello per le piscine coperte.
I contagi continuano a scendere nella Bergamasca e per la settimana dal 12 al 18 maggio la decrescita iniziata moderatamente nelle due settimane precedenti, con un decremento di casi pari al -30% contro il -9% della settimana antecedente.
La cabina di regia conferma: Lombardia zona gialla. Signorelli (Cts regionale): «Nessun effetto riaperture». Venerdì nessun decesso in provincia.
Nel report settimanale divulgato dall’Ats di Bergamo si evince un costante anche se moderato miglioramento della situazione del contagio nella nostra provincia.
Il parametro dell’Rt, l’indice di replicazione del virus dopo l’applicazione delle misure di contenimento, continua a far discutere.
Lucia Antonioli (Ats): finora non ci sono stati casi individuati in Bergamasca; su 462 tamponi, 334 avevano quella inglese.
Marinoni: «Non è ancora un “liberi tutti”». Mascherine, negli spazi chiusi più indicate le ffp2. «Anche all’aperto va rispettato il distanziamento».
Con 59.144 tamponi effettuati, sono 2.139 i nuovi positivi in Lombardia, con il tasso di positività in calo al 3.6% (ieri 4.1%).
Rispetto alla prima e alla seconda ondata, la ripresa di oggi deve fare i conti con l’incidenza e la media mobile dei nuovi casi più elevate
Ats ha cominciato a monitorare i «ripositivizzati» da gennaio. «Fenomeno contenuto, ma dimostra che bisogna tenere alta la guardia»
Le infezioni di origine professionale segnalate all’Inail dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 31 marzo sono 165.528, pari a circa un quarto del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’Inail dal gennaio 2020 e al 4,6% del totale dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità alla stessa data. Bergamo tra le aree territoriali più colpite.
La data dell’ottimismo è il 26 aprile, quasi un secondo «25 aprile». Quel giorno l’Italia potrebbe cautamente voltare pagina. Nella conferenza stampa di ieri il premier Mario Draghi ha annunciato che all’indomani della festività della Liberazione (si spera l’ultima festività in lockdown) il Paese tornerà alla zona gialla, quella che prevede tra l’altro la graduale e articolata apertura delle atti…
Tra gli elementi chiave della ripartenza ci sarà un pass, che permetterà di spostarsi ovunque, anche tra regioni di colore diverso, oltre alla possibilità di accedere a stadi, concerti e altri eventi.
Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico: «Siamo in una situazione di contrazione e di riduzione dell’epidemia che fornisce la base per questa possibile decisione che si valuterà nel prossimo monitoraggio. Gli stop a Johnson e AstraZeneca non mettono a rischio il piano vaccinale».
Sono 15.943 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute di venerdì 16 aprile. Giovedì erano stati 16.974 . Sono invece 429 le vittime in un giorno (giovedì 380).
In Italia crescono ancora i contagi seppur lievemente. Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute giovedì 15 aprile i nuovi positivi sono 16.974 (in leggera crescita rispetto ai 16.168 di mercoledì).
Contagi Covid in Bergamasca dal 7 al 13 aprile: nuovo decremento complessivo di nuovi casi pari a -604 contro i -197 della settimana precedente. Il numero di Comuni con zero casi incidenti sale da 57 della scorsa settimana a 73.
Il 4 novembre 2020 vedeva la luce il meccanismo nazionale a zone (rossa, arancione, gialla) per contenere il diffondersi del virus. Tra strette nazionali e locali, da allora la Lombardia è passata, compreso il cambio di lunedì 12 aprile, diciassette volte dal rosso, all’arancione, al giallo.