Svetlana, a Bergamo voluta da Parenzan «Ora aiuto i russi all’ospedale in Fiera»
L’anestesista di Novosibirsk Svetlana Martchenko è approdata a Bergamo nel 1997 per un master Adesso lavora con i colleghi medici inviati da Mosca.
L’anestesista di Novosibirsk Svetlana Martchenko è approdata a Bergamo nel 1997 per un master Adesso lavora con i colleghi medici inviati da Mosca.
Mamma senegalese di un bimbo di due anni, operaia alla Brembo. È la vittima più giovane dell’epidemia. Una settimana di tosse e febbre, poi la situazione è precipitata. Deceduta al Pronto soccorso.
La Regione lo chiede per chi è in malattia e vuole tornare al lavoro. Ma la potenzialità attuale è di soli 350 test al giorno, del tutto insufficiente.
Al Pronto soccorso fino a 65 accessi non legati al virus. In Medicina ripristinati 48 posti per non infetti. Ora attive tre sale operatorie.
Una delle valanghe peggiori che ci sia mai capitato di vedere: così descrive il Covid 19 Paolo Valoti, presidente del Cai di Bergamo. Una valanga che anche i rifugisti delle strutture orobiche si stanno organizzando per superare.
«Regione Lombardia-CercaCovid: scarica app AllertaLOM e compila ogni giorno il questionario anonimo sul tuo stato di salute. Aiuterai a tracciare mappa contagio»: questo il testo preciso dell’sms che molti lombardi hanno ricevuto nel pomeriggio di giovedì 16 aprile.
La ragione degli scienziati e dall’altra le spinte dei genitori ed educatori che temono gli effetti del lockdown sui più piccoli e chiedono piccole libertà per i bimbi.
È nato un Consorzio internazionale di ricercatori per studiare la perdita di olfatto e gusto. Un questionario per una ricerca sul coronavirus.
Un’infermiera che lavorava a Predore è morta in ospedale, nel Bresciano. Era orginaria di Sciacca.
Hanno combattuto il virus negli ospedali dove lavorano, alcuni di loro si sono ammalati, molti sono stati intervistati. A quasi due mesi dallo scoppio della pandemia in Lombardia, un gruppo di medici di diverse specialità e di centri in tutta Italia non ci sta a farsi tirare per la giacca e avverte: «Per ripartire dobbiamo tornare a fare i medici, a ragionare con metodo scientifico per partire da…
Un centro per raccogliere progetti di ricerca e idee chiamato Covid19_l@b per supportare medici e ricercatori nello sviluppo di studi e proposte per rispondere al bisogno dei pazienti compiti da Coronavirus.
Cosa è determinante in una situazione di crisi estrema? La risposta è univoca: la capacità di decidere. Prendiamo la scuola: si fa o non si fa l’esame di maturità secondo le regole usuali? Fino al 18 maggio occorre attendere prima di saperne di più. Nel frattempo i maturandi non sanno come organizzare la loro preparazione. Se si ritorna a scuola valgono le due prove scritte se no vi saranno solo …
Dopo l’arrivo di medici, infermieri e paramedici anche i coltivatori polacchi si mobilitano per stare vicino a Bergamo e a chi combatte in prima linea con oltre mille succhi di frutta di prima spremitura che saranno mandati all’ospedale Papa Giovanni.
Il 35% dei morti in Bergamasca soffriva di patologie cardiovascolari. Incidono anche più combinazioni tra diabete, problemi respiratori e tumori.
Paolo Sergi abita a Costa di Mezzate e lavora come responsabile dei sistemi informativi al Policlinico. «Abbiamo fronteggiato anche attacchi informatici»
I dato della Protezione Civile aggiornati al 15 aprile.
Incontri con i rappresentanti dei medici per i dettagli operativi. Giupponi: strada giusta. Marinoni: ne servono più di quelli preventivati.
Dai liquori al disinfettante per le mani. Un «salto» pieno di generosità quello del Gruppo Dilmoor, leader nella produzione e distribuzione di distillati, vini e bevande, che ha deciso di produrre nel proprio stabilimento di Pedrengo oltre 12.000 bottiglie di soluzione alcolica per l’igiene delle mani da regalare alle strutture ospedaliere bergamasche impegnate nella lotta al coronavirus.
Riguarda i bergamaschi dai settant’anni in su. Allo studio percorsi di uscita a scaglioni dal lockdown. In questa fascia il 79,3% delle vittime del Covid-19.
Conto alla rovescia per l’avvio della campagna nazionale sui test sierologici. Ancora 2 o 3 settimane per la partenza in tutta Italia, con l’obiettivo di arrivare a definire proprio attraverso i test di immunità la percentuale di cittadini che ha sviluppato anticorpi al SarsCov2.