Leoni atalantini nella nebbia di San Siro I nerazzurri strappano un punto prezioso
Per tornare da San Siro con i tre punti in saccoccia serviva una rapina vecchio stile. Non è riuscita all’Atalanta, anche se ci ha provato con tutte le sue forze.
Per tornare da San Siro con i tre punti in saccoccia serviva una rapina vecchio stile. Non è riuscita all’Atalanta, anche se ci ha provato con tutte le sue forze.
Il mister nerazzurro: la sconfitta con l’Udinese è stata pesante da digerire, ma è il calcio.
Gli attaccanti dell’Atalanta non fanno gol. Non è una critica, è un dato di fatto. Petagna è a tre reti, Gomez anche. Sei gol in coppia dopo 16 turni fanno 14 reti in due per fine stagione.
«Una partita così la vinciamo dieci volte». E invece contro l’Udinese è arrivata una sconfitta. Non è bastato un primo tempo con il piede sull’acceleratore e un secondo tempo tutto cuore.
Una bruciante sconfitta dopo tante gioie. Gian Piero Gasperini non può che essere arrabbiato dopo il 3-1 subìto in casa contro l’Udinese di Del Neri.
Blitz in piena regola dell’Udinese che nonostante un’Atalanta scatenata riesce a vincere per 3-1. Primo tempo senza storia: nerazzurri sempre in attacco, con Karnezis protagonista di interventi decisivi.
Ripartire dopo il ko di Torino, dimenticarlo per chiudere l’anno nelle zone europee e far sognare nuovamente i tifosi atalantini. Al Comunale arriva l’Udinese, in campo alle 15, con l’obiettivo che la Juventus resti solo un brutto ricordo.
Contraccolpo? Proprio no. Non quest’Atalanta, non con Gasperini. Chi lo sostiene conosce molto bene il tecnico di Grugliasco: parla Giovanni Galeone, allenatore e guru del calcio offensivo. Lui che al Pescara aveva allenato il Gasp calciatore, che già ai tempi era «un genio tatticamente».
Non succede e infatti non è successo. L’Atalanta esce dallo Juventus stadium con le ossa rotte, annientata dai campioni d’Italia che davanti ai propri tifosi hanno trovato la forza di rialzarsi.
Dubbi su Caldara. La vigilia della grande sfida. Ci siamo, mancano poco meno di 24 ore al match d’alta classifica tra Juventus e Atalanta nel capoluogo piemontese.
L’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini in un'intervista Sky non nasconde l’entusiasmo per la sei vittorie consecutive, la settima contro la Juve sarebbe storica per la società orobica.
Mercoledì 30 novembre è in programma il quarto turno di Coppa Italia, a tre giorni dal big match di sabato sera allo «Stadium» contro la Juve capolista
L’Atalanta suona la sesta a Bologna ed è record. Sei vittorie consecutive, proprio come nel marzo 2014 quando in panchina c’era Colantuono: stavolta però la cavalcata impressionante è stata condita da successi contro squadre blasonate come Napoli, Inter e Roma.
Ancora una volta la bellissima Bologna in mezzo ai sogni di gloria atalantini. La trasferta in terra emiliana sarà un nuovo crocevia della stagione: l’anno scorso arrivò una sconfitta quando la formazione di mister Edy Reja si cullava sui primi brillanti successi, nel 2014 con Stefano Colantuono il trionfo che valse il sesto storico successo consecutivo.
Conferenza stampa di mister Gian Piero Gasperini in vista della gara contro il Bologna.
Il campo bolognese non ha mai portato fortuna alla compagine neroazzurra. Gasperini vuole sfatare la tradizione negativa.
Una rete e una prestazione monstre spingono il difensore in vetta ai giudizi del tifosi nerazzurri
Tantissime le analisi sul momento d’oro della squadra nerazzurra, ve ne proponiamo una molto ben fatta.
Il mister nerazzurro domenica si è confermato un allenatore in grado di fare la differenza.
Siamo senza parole, ma anche questa volta, confusi e felici, proviamo a trovarle. Diciamo la verità, dopo il primo tempo di ieri e viste caratura e occasioni dell’avversario, avremmo firmato tutti per un pareggio. Anzi, l’avremmo salutato come l’ennesima impresa: una rocciosa Atalanta prosegue la striscia positiva, murata l’anti-Juve.