Scippatore seriale nel centro di Bergamo Identificato e arrestato 43enne
La Polizia lo ha fermato dopo le indagini scaturite dalla denuncia e dalla descrizione effettuata dalle vittime e grazie ai filmati delle telecamere.
La Polizia lo ha fermato dopo le indagini scaturite dalla denuncia e dalla descrizione effettuata dalle vittime e grazie ai filmati delle telecamere.
Tanta commozione e l’ordinato rispetto delle regole anti-assembramento per il funerale a Bonate Sopra di Gian Paola Previtali, uccisa a coltellate dal figlio Francesco.
Non ha trattenuto le lacrime, nel parlare della madre Gian Paola Previtali e di quanto accaduto martedì sera 19 maggio nella villetta di Bonate Sopra. La donna è stata uccisa a coltellate.
Ferite da coltello sul petto, la testa, il volto, ma non sembrano esserci le tipiche lesioni di una persona che si difende.
Non si sa cosa abbia scatenato il raptus di violenza che ha portato Francesco Villa, 39 anni, a uccidere martedì sera la mamma Gian Paola Previtali, 66, nella sua casa di Bonate Sopra. L’uomo ha agito con furia: sono almeno 18 le coltellate sul torace della donna e una decina quelle da difesa che aveva sulle braccia.
L’uomo era già condannato per l’omicidio di un’altra donna, avvenuto a Bergamo nel 2008. Era detenuto nel carcere delle Vallette con permesso di lavoro esterno.
L’uomo, 39enne di Bonate Sopra, nella serata di martedì 20 maggio ha ucciso a coltellate la madre, Gian Paola Previtali di 66 anni e poi con la stessa arma ha cercato di uccidersi. Ora è in prognosi riservata in ospedale, ma fuori pericolo.
In preda a un raptus ha ucciso la mamma a coltellate: una decina. Poi ha aggredito i vicini di casa e gli agenti della polizia locale di Dalmine, intervenuti per calmarlo.
Per l’uomo è scattato l’arresto per omicidio volontario, lesioni e resistenza. La tragedia nella mattinata di venerdì 15 maggio a Sforzatica di Dalmine.
La tragedia è avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 marzo in via Maironi da Ponte. L’accusato dell’omicidio è un 42enne che, la sera dell’aggressione, insieme alla mamma della compagna picchiata, hanno chiamato i soccorsi dicendo che la donna era caduta in casa e si era ferita accidentalmente. La 34enne è deceduta, una settimana dopo il ricovero in ospedale, lo scorso 6 aprile. Le strane ferite …
Un dipendente di Cosimo Errico, professore di 58 anni ucciso a coltellate nell’ottobre 2018 a Entratico, è stato arrestato perché accusato dell’omicidio: è un cittadino indiano residente a Casazza.
Due malviventi sono entrati nel negozio con un macete e una pistola giocattolo. Il volto coperto dalle mascherine utilizzate per il coronavirus, i due malviventi si sono fatti consegnare 1400 euro.
Parla il marito di Gianna Del Gaudio, sotto processo per l’omicidio della moglie, l’ex professoressa uccisa a Seriate nel 2016. «Non sono stato io». E insiste sull’ipotesi che dietro l’assassinio della moglie ci sia la stessa mano che ha ucciso Daniela Roveri. Ma quel caso è archiviato e la Procura non intende riaprirlo.
La ricostruzione fatta giovedì 13 febbraio in aula dal Ris sulla base della tipologia degli schizzi di sangue: sorpresa alle spalle mentre stava lavando i piatti.
In particolare due ragazze che erano in auto e stavano parlando nel parcheggio adiacente la casa di Tizzani raccontano di aver sentito una lite furiosa.
È stato tratto in arresto con l’accusa di omicidio volontario Musli Morina, il cugino, coetaneo e connazionale kosovaro di Erion Morina, ucciso a vent’anni la notte tra giovedì 16 e venerdì 17 gennaio in centro a Calcio e il cui corpo è stato poi gettato nel vicino Naviglio Civico Cremonese.
La manager di 48 anni fu assassinata a coltellate nell’androne del condominio dove viveva, a Colognola, nel dicembre di tre anni fa. Battute tutte le piste, ma mai un indagato. Ma c’è il Dna.
Imputati Manuele Ferrari e Gianluca Forlanelli, accusati dell’omicidio di due spacciatori marocchini, ammazzati a colpi di pistola nel 2017 a Bariano. Bottino: duemila euro.