Punti di forza e debolezze di una Nadef senza «cucù»
LEGGE DI BILANCIO. Il nostro mondo mediatico è «un nuovo mondo – il mondo del “cucù!” – dove ora questo evento, ora quell’altro evento, appaiono per un momento, per poi scomparire».
LEGGE DI BILANCIO. Il nostro mondo mediatico è «un nuovo mondo – il mondo del “cucù!” – dove ora questo evento, ora quell’altro evento, appaiono per un momento, per poi scomparire».
Ci mancava anche il disastro del Nagorno-Karabakh dopo la tragedia ucraina. Mai prima di oggi la Russia era stata così in difficoltà nello spazio ex sovietico.
ADDIO A NAPOLITANO. Dio scrive dritto sulle nostre righe storte, si dice, ma è anche capace di trasformare il profano in sacro, a volte persino un Parlamento in una cattedrale, o almeno in una basilica.
ECONOMIA. Le polemiche sulla questione Ita, compagnia aerea non più di bandiera, sembrano, insieme alla contestazione immotivata di Paolo Gentiloni, più che altro un sintomo risorgente anti Europa da campagna elettorale.
MONDO. Se è vero che la politica è «l’arte del compromesso», il raggiungimento di una mediazione nell’agone politico quasi non dovrebbe fare notizia. Tuttavia, c’è almeno un ambito specifico, quello delle politiche per la transizione ecologica, in cui un compromesso può essere interpretato come una salutare novità.
ITALIA. La cattura di Matteo Messina Denaro, la «primula rossa» della mafia, nasce da una circostanza quasi fortuita. Dovendo sistemare una cimice in casa della sorella Rosalia, nel bagno della sua abitazione, dopo essersi introdotto di nascosto, un carabiniere del Ros aveva scelto l’incavo di una gamba di ferro di una sedia vicino al lavandino.
ITALIA. Magneti Marelli di Crevalcore (Bologna) chiude. Un simbolo della produzione automobilistica segue il destino di un’industria che di italiano ha ormai poco. Il gruppo Marelli, tra i più avanzati nel mondo dei prodotti e sistemi di alta tecnologia nell’automotive, viene ceduto nel 2019 al fondo americano Kkr.
MONDO. Settimana scorsa è morto Ian Wilmut, il primo uomo passato alla storia come «padre» di una pecora. Nel 1996 ottenne tramite clonazione la pecora Dolly che visse - ahimè - solo sei anni. Si ipotizzò che la procedura utilizzata potesse essere valida anche per clonare esseri umani. Sia per riprodurre una «copia» biologica di una persona, sia per usare embrioni clonati per curare malattie.
IL COMMENTO. Casomai ce ne fosse stato bisogno, la seduta del Consiglio di sicurezza dell’Onu a New York, mercoledì scorso, ha confermato la distanza siderale che si è creata fra Mosca e Kiev in 18 mesi dall’inizio dell’invasione su larga scala.
IL COMMENTO. L’aveva promesso e ci è riuscito. Papa Francesco ha detto tutto quello che nessuno vuole sentirsi dire. Così la missione di Marsiglia è diventata la più politicamente scorretta del pontificato perché ha rivoltato in maniera definitiva la percezione micidiale della narrazione tossica globale sui migranti.
POLITICA. Cresce l’allarme per riuscire a scrivere una manovra di bilancio che, in carenza di risorse disponibili, non scassi i conti pubblici ma nello stesso tempo «tenga» politicamente.
LE ISTITUZIONI. Con Giorgio Napolitano scompare uno degli ultimi illustri politici di quella generazione che ha attraversato, con passione civile e pagando i costi delle proprie idee, le tragedie del Novecento e che ha costruito la Prima Repubblica, oggi riletta attraverso una silenziosa rivalutazione.
ESTERI. Anche se le prime pagine sono andate all’intervento del presidente ucraino Zelensky e ai duelli verbali con i rappresentanti russi, il tema che dietro le quinte ha agitato l’Assemblea generale dell’Onu è stato quello della riforma dell’organizzazione, in particolare l’aggiornamento degli equilibri all’interno del Consiglio di Sicurezza.
ECONOMIA. In un contesto come l’attuale assillato dall’urgenza climatica e dalla necessità di ridurre le emissioni di gas serra, la transizione verso un sistema energetico sostenibile è diventata un’assoluta priorità.
ESTERI. Con una curiosa e improvvisa modifica della sua agenda newyorkese, Giorgia Meloni ha preferito non intervenire alla riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu (delegando il suo vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani) e disertare ben due ricevimenti ufficiali.