Affari, droga, riciclaggio rifiuti e incendi I tentacoli della mafia in Bergamasca
La relazione semestrale dell’Antimafia fa il punto su indagini ed episodi sospetti nel 1° semestre. Nel report anche il rogo di Rogno: «Episodio rilevante».
La relazione semestrale dell’Antimafia fa il punto su indagini ed episodi sospetti nel 1° semestre. Nel report anche il rogo di Rogno: «Episodio rilevante».
«Faccia d’angelo», così era soprannominato il boss della mala del Brenta, è stato arrestato a Brescia nella giornata di venerdì. Guarda chi era Maniero nel racconto di Roberto Saviano.
Quindici arresti di cui 4 eseguiti anche in Bergamasca per l’organizzazione che agiva soprattutto in Piemonte ed Emilia-Romagna. Controllavano il mercato della droga e della prostituzione. I fermi sono stati eseguiti dalla Questura di Bologna in collaborazione con la Squadra mobile di Bergamo.
Il rapporto dell’Antimafia sul riciclaggio: nel primo semestre del 2018 sono state circa 135 le operazioni finanziarie sospette relative all’universo della criminalità organizzata, alle quali se ne aggiungono altre 120 nel secondo semestre.
Dalle prime ore di lunedì 11 marzo i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Bergamo stanno dando esecuzione a 19 provvedimenti cautelari emessi nei confronti di presunti appartenenti a un’organizzazione criminale: le indagine partite da un rogo ai danni di un’azienda di trasporti di Seriate.
La relazione della Dia. l procuratore generale Dell’Osso: «Nel settore interessi di ’ndangheta e camorra». E alle mafie «tradizionali» sul territorio si sono aggiunte quelle straniere, in particolare albanese e nigeriana.
L’organizzazione criminale aveva sede a Azzano San Paolo e aveva messo in piedi una fitta rete criminale che agiva tra Bergamo e Brescia, clonava carte di credito, vendeva all’estero auto rubate ma praticava anche estorsione, usura ma anche favoreggiamento del’immigrazione clandestina.
Dopo l’allarme della Guardia di Finanza sulle infiltrazioni di ’ndrangheta e camorra nei settori dell’edilizia e della ristorazione, il procuratore generale di Brescia, Pier Luigi Maria Dell’Osso, invita «imprenditori o esercenti bergamaschi onesti a non piegarsi mai e denunciare senza paura».
«Il mio sogno è di tornare in Sicilia a combattere la mafia; quando avrò finito l’Accademia»: lo ha detto Antonino Emanuele Schifani, figlio 22enne di Vito, agente della scorta di Falcone, morto a Capaci, che è allievo cadetto all’Accademia di Bergamo della Guardia di finanza.
«E qualcuno pensava che inventando il termine “Lombalabria” facessimo della fantapolitica. I fatti li smentiscono. Le ramificazioni della criminalità costituiscono ormai il nerbo dell’economia regionale». Così Francesco Breviario, responsabile legalità per la Cisl.
Una delegazione della Consulta provinciale studentesca di Bergamo, del Liceo scientifico «Mascheroni» di Bergamo e del Convitto nazionale «Battist» di Lovere il 22 maggio viaggerà sulla Nave della Legalità che arriva a Palermo per partecipare il 23 maggio al XXII anniversario della strage di Capaci.
Nelle oltre settanta tappe della Carovana Internazionale Antimafie, partita da Roma l’8 aprile e in arrivo a Bergamo venerdì 23 maggio, si parla, quest’anno, dei «nuovi schiavi» e della lotta alla tratta degli esseri umani.
Ernesto Palermo, consigliere comunale a Lecco, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla ’ndrangheta, secondo i magistrati sarebbe stato eletto con i voti del clan dei Trovato, sarebbe dato da fare per «procurare voti alla candidata Pdl al Consiglio comunale di Milano Moioli Maria Mariolina».
Una condanna pronunciata con voce quasi sommessa ma che ha rinnovato il grido di Giovanni Paolo II del ’93 nella Valle dei Templi, ad Agrigento. «Per favore cambiate vita, convertitevi, fermatevi di fare il male!», ha detto papa Francesco.
«La Regione non ha nulla da nascondere, stiamo leggendo e studiando le carte dell’ordinanza, sono centinaia di pagine. Ho già detto al presidente del Consiglio regionale Raffale Cattaneo, che, come richiesto da alcune forze politiche, sono pronto a riferire in Aula già martedì prossimo. Aspetto che mi dia una risposta in tal senso».
Dalla mafia che tenta di infiltrarsi nella gestione delle aziende agricole a quella che entra nel piatto. Il crimine organizzato inquina l’economia. Lo segnala Coldiretti che avvisa: confiscati beni anche nella Bergamasca.
Gli ultimi due che hanno arrestato sono Vincenzo Cotroneo e Giuseppe Ramon Stillitano, accusati di associazione mafiosa. L’attività del commissariato di Treviglio arriva fino al contrasto alla ’ndrangheta eppure il Ministero sembra intenzionato a chiuderlo.
Mentre la polizia è alla ricerca dell’unico latitante nell’inchiesta della Dda di Milano sulla ’ndrangheta della Brianza, emergono altri dettagli sul ruolo di Maurizio Morabito, sfuggito martedì 4 marzo ad Almè alla cattura, all’interno dell’organizzazione.
Ad Almè hanno sfondato la porta blindata e una finestra, ma all’interno della villetta di via Europa non hanno trovato nessuno. Il blitz della Squadra mobile - contro la ’ndrangheta radicata in Brianza - ha portato l’altra notte panico e scompiglio in una zona tranquilla.
La Polizia ha eseguito nella mattinata di martedì 4 marzo alcune decine di arresti in Lombardia e in altre regioni italiane al termine di un’indagine nei confronti di presunti appartenenti alla ’ndrangheta operanti in Brianza. Tre arresti nella Bergamasca.