
«Banale lite dopo la serata al bar» Ecco come è stato ucciso il vetraio
Una banale lite sarebbe all’origine della morte di Giuseppe Pesenti, il vetraio 61enne di Azzano San Paolo aggredito nella notte tra sabato e domenica scorsi.
Una banale lite sarebbe all’origine della morte di Giuseppe Pesenti, il vetraio 61enne di Azzano San Paolo aggredito nella notte tra sabato e domenica scorsi.
Alle 17,45 del 26 novembre 2010 dal cellulare di Massimo Bossetti parte una chiamata al cognato Osvaldo Mazzoleni, il marito della sorella Laura. È questa l’ultima comunicazione del presunto assassino di Yara Gambirasio prima che il suo telefono si ammutolisca per tredici ore.
«In questi giorni dobbiamo pensare solo a pregare per la famiglia Bossetti, perchè stanno soffrendo più di noi»: è questo il pensiero di Fulvio Gambirasio, padre di Yara, riferito da don Corinno Scotti, parroco di Brembate da sempre vicino alla famiglia.
Conferenza stampa degli inquirenti dopo il fermo di Massimo Bossetti. Il procuratore capo Dettori: «Polemiche aride e stupide sulle cifre impiegate per l’indagine: di fronte ad un’adolescente uccisa, lo Stato non deve badare a spese».
Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello, resta in carcere. Anche se il gip Ezia Maccora non ha convalidato il fermo «poiché dagli atti non si evince alcun elemento concreto e specifico dal quale desumere il pericolo di fuga». Leggi le 6 pagine su L’Eco di Bergamo del 20 giugno
Massimo Giuseppe Bossetti è stato interrogato stamattina dal gip e ha affermato che nel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010, quando scomparve Yara Gambirasio, si trovava a casa.Il muratore «ha risposto a tutte le domande» che gli sono state poste dal gip, ha spiegato il legale.
«La prova del dna non è detto che sia schiacciante: è un indizio». Parola dell’avvocato Giulia Bongiorno. «Il dna non mente» secondo invece il generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma, che non ha alcun dubbio sulla validità della prova scientifica.
Alle 11,40 di mercoledì 18 giugno, nel carcere di Bergamo,è arrivata la pm Letizia Ruggeri per un nuovo interrogatorio di Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo fermato lunedì scorso per l’omicidio di Yara Gambirasio.
Giuseppe Pesenti, 61 anni, era stato colpito con un avvita bulloni. Le sue condizioni erano subito apparse disperate. In cella c’è un 53 enne di Colognola, accusato del fatto. Restano ancora oscuri i motivi del tragico fatto. L’uomo ha donato gli organi.
Mercoledì 18 giugno, nel carcere di Bergamo,è arrivata la pm Letizia Ruggeri per un nuovo interrogatorio a Massimo Giuseppe Bossetti. Ma anche stavolta l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto arriva l’esito del Dna: Massimo Bossetti non è figlio naturale di Giovanni Bossetti.
Giuseppe Pesenti lotta tra la vita e la morte al «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo. L’uomo è stato colpito al capo con un avvitabulloni nella notte tra venerdì e sabato sera in via dell’Industria. In carcere un 53 enne, pregiudicato, ma il movente non è ancora chiaro.
Domenica sera Giuseppe Bossetti è stato sottoposto ad un controllo stradale ad hoc, per estrargli il Dna tramite un test dell’etilometro. Ma l’indagine si è svolta anche attraverso metodi tradizionali, come il controllo delle celle telefoniche e la professione dell’uomo.
È in gravissime condizioni, ricoverato in Terapia intensiva all’ospedale di Bergamo l’uomo che sabato sera 14 giugno in via delle Industrie a Bergamo, nella zona industriale a confine con Azzano, è stato trovato a terra, gravemente ferito, dietro un’auto.
Restano in carcere i due malviventi, autori di una rapina al market A&O di Fiorano al Serio arrestati da una pattuglia di passaggio. I due - un 55enne di Alzano e un 52enne di Torre Boldone,- davanti al giudice Raffaella Mascarino sono stati interrogati questa mattina.
L’Expo 2015, scandali a parte, è stata presentata come un’occasione per risollevarsi dalla crisi. Finora però, tra i giovani c’è delusione: sono solo 640 le posizioni retribuite offerte negli annunci, mentre si cercano oltre 10 mila volontari. Ai più bravi, come compenso, un tablet.
Tendenzialmente sedentari e pigri. È questo il profilo che ritrae una buona parte dei bambini italiani, come emerge da numerose indagini sul territorio e trova ulteriore conferma negli ultimi dati del progetto Okkio alla salute.
La Procura della Repubblica di Bergamo ha aperto un’inchiesta per conoscere cause e responsabilità della tragedia appena sfiorata che ha riguardato il bambino che ha rischiato di morire folgorato in un parco pubblico di Martinengo.
Benvenuto Morandi, l’ex direttore della filiale Private dell’Intesa San Paolo di Fiorano al Serio resta ai domiciliari. Secondo gli inquirenti avrebbe fatto sparire almeno 12 milioni di euro dai conti dei suoi clienti, ma lui non parla.
Ancora una bomba scoppiata a Gazzaniga nella villa di Gianfranco Gamba, l’imprenditore che è legato al caso Morandi perché lamenta un ammanco di oltre 10 milioni. Martedì 27 maggio un ordigno è stato lanciato nel cortile della sua villa, ma non c’è stato nessun ferito. Gamba non era in casa.
Nuova giornata di ansia e preoccupazione a Fiorano. Da martedì manca da casa uno studente quattordicenne di nazionalità cinese, residente in paese. Si chiama Hu Yongfang e di lui ancora nessuna notizia.