Morti ancora due medici bergamaschi Sono 52 i camici bianchi deceduti in Italia
Si tratta di Giulio Calvi, medico anestesista di 73 anni che era ricoverato al Bolognini di Seriate e l’ematologo Benedetto Comotti di 74 anni.
Si tratta di Giulio Calvi, medico anestesista di 73 anni che era ricoverato al Bolognini di Seriate e l’ematologo Benedetto Comotti di 74 anni.
Cento morti in 24 ore. Oramai è un bollettino di guerra quello che ogni mattina attende al risveglio i newyorchesi, che in diretta tv vengono aggiornati su una curva dei contagi che è ben lungi dall’aver raggiunto il suo picco.
Venerdì 27 marzo Bergamo Tv (canale 17 del digitale terrestre) alle 15 ha trasmesso la preghiera del vescovo Beschi dal cimitero di Bergamo . Guarda qu il video integrale.
Due luci nel buio di Serina. I gemellini Davide e Diego Testa sono nati la scorsa settimana al Papa Giovanni di Bergamo. Venuti al mondo nel periodo più duro per quel borgo di duemila anime e poco più, che negli ultimi 17 giorni ha dovuto piangere 16 morti.
I dati dei decessi ufficiali per «Covid-19» fotografano solo una piccola parte dei casi reali nella provincia di Bergamo. L’Eco l’ha raccontato più volte intervistando i sindaci. Ora parte una raccolta dati per avere un’analisi più approfondita.
L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera fornisce anche in questo mercoledì 25 marzo i dati di Bergamo e della Lombardia.
La chiesa di San Giuseppe è stata trasformata in un deposito per bare: è stato organizzato il trasferimento di 45 feretri.
Una pugnalata le immagini degli autocarri militari carichi di bare che percorrono di notte le strade deserte di Bergamo per andare nei forni crematori di altre città e consegnare alle fiamme e alla memoria quei poveri corpi. La città con il più alto numero di vittime per coronavirus piange i suoi morti al suono ininterrotto delle campane.
In provincia di Bergamo più colpiti gli uomini tra i 70 e i 79 anni. Solo il 26% sono donne. Ats: «Il sistema immunitario femminile è più forte».
Segui qui la quotidiana conferenza stampa in programma in Regione Lombardia.
Fra sé, lui, il suo medico lo ha sempre chiamato dottor Anchise. Il dottor Anchise. D…
Non è prevista alcuna ripresa dell’attività in casa Atalanta dopo l’isolamento domiciliare a seguito dell’ottavo di finale di ritorno di Champions League a Valencia del 10 marzo per la pandemia di Coronavirus.
Il decreto del governo ha definito i settori indispensabili che possono continuare le attività nei prossimi giorni. Riteniamo che l’elenco sia stato allargato eccessivamente, ricomprendendovi settori che di necessario e di essenziale hanno poco o nulla.
«Cammino senza incontrare nessuno e penso a chi è malato, a chi ha perso una persona cara, a chi trepida per un parente o un amico malato. In queste ore siamo uniti da questo dolore, tutti noi bergamaschi. Ma siamo forti. Ci rialzeremo». Con queste parole Giorgio Gori chiude il lungo post che accompagna il video della sua passeggiata in una Bergamo deserta, dalla stazione a Città Alta.
Non restava che questo. Chiudere tutto. E a questo siamo arrivati. Ci ha portati lui, il maledetto coronavirus. E ci siamo arrivati un po’ anche da soli, rispettando sì, le regole. Ma non sempre, non tutti. Inutile negarlo: il 46% degli smartphone bergamaschi si è spostato, il 17 marzo. Troppi. Dunque, ora è tutto chiuso. Lo ha comunicato a tarda serata il premier Giuseppe Conte. Quel che non era…
Un lettore ci ha scritto una bella lettera che pubblichiamo: parla della pazienza, virtù assolutamente fondamentali ai tempi del coronavirus.
Cosa significa per me lavorare da casa in questi giorni. Cioè fare qualcosa di bello, creativo, vario, ma tutt’altro che “agile”. Perché ora le nostre vite non sono smart
Anche i volontari, che da sempre si impegnano nella pubblica assistenza, in questo momento sono impegnati nella lotta al coronavirus.
Da Alzano a Nembro, da Dalmine a Stezzano, alla Bassa tutti, dati alla mano, smentiscono le cifre ufficiali sulle vittime.
Cosa stiamo perdendo con la morte di decine di anziani, per o con il coronavirus? La distinzione è utile a rimarcare come i decessi possono avvenire avendo la pandemia come prima causa o come patologia che si affianca ad altre, determinando la perdita della vita. Ma non è l’aspetto medico che vogliamo rimarcare qui. L’opinione pubblica non solo bergamasca e media nazionale ed esteri sono rimasti …