Da 1.000 a 3.000 euro il tetto dei contanti Renzi: rilanciare i consumi. Che ne dici?
Riportare i livelli del contante alla media europea al livello francese, alzandolo da 1.000 a 3.000 euro. Che ne pensi?
Riportare i livelli del contante alla media europea al livello francese, alzandolo da 1.000 a 3.000 euro. Che ne pensi?
Chiuso un fronte, se ne apre un altro. Vinta una battaglia, se ne presenta una seconda non meno ostica della prima. Fino a ieri sembrava che il futuro del governo e di Renzi dipendesse unicamente dalla fronda della minoranza esterna. Parato il colpo, non ha ancora avuto il tempo di festeggiare il via libera alla riforma del Senato e il premier si ritrova a dover sbrogliare il gran pasticcio combi…
Gli impegni del governo restano quelli annunciati. E anche le priorità. Matteo Renzi torna a fare il punto sull’operato dell’esecutivo confermando l’eliminazione definitiva delle imposte sulla prima casa, la riduzione del debito pubblico e gli sconti fiscali alle aziende che faranno investimenti in beni strumentali.
«In legge di stabilità riduciamo il canone e contemporaneamente diciamo che lo devono pagare tutti attraverso un meccanismo» che potrebbe essere quello del pagamento in bolletta. «Oggi costa 113 euro, il prossimo anno
costerà 100 euro. Chi è onesto e paga, paga meno». Lo ha annunciato domenica 4 ottobre il premier Matteo Renzi a «In mezz’ora».
S’era capito sin dall’inizio che i giocatori riuniti intorno al tavolo della riforma del Senato in qualche misura baravano tutti. Ufficialmente continuavano a recitare la parte dei padri costituenti, occupati a disegnare l’architettura di una nuova Repubblica.
Il Governo rileva come ci sia libertà per gli Stati membri di avere norme più restrittive rispetto a quelle Ue.
La forzatura (e l’azzardo) di Matteo Renzi che ha imposto a tutti – al presidente del Senato Grasso, alla maggioranza, alla opposizione, al suo stesso partito – il passaggio diretto all’aula di Palazzo Madama della riforma costituzionale saltando l’esame in Commissione, sembra dunque che poggi su qualche certezza del presidente del Consiglio.
Grande entusiasmo dopo la storica impresa delle due azzurre del tennis, e il premier prende il volo. Vittoria di Flavia Pennetta: 7-6 (7-4), 6-2.
Tra gli stucchi di Villa d’Este a Como e nei giardini attraversati da Greta Garbo e Alfred Hitchcock, il premier Renzi sembrava una diva. E non certo una diva del muto, poiché ha parlato di tutto per tutto il giorno di sabato. Di tutto tranne che di tasse.
L’allarme della Cgia di Mestre: nel mirino (ancora) le accise sui carburanti e gli acconti di novembre di Irap e Ires sulle imprese.
Le assunzioniIl ministro: su 38 mila docenti dovrà spostarsi una piccola parte.I sindacati restano critici. Renzi: così abbiamo fermato il precariato.
«Le tasse che tagliamo le decidiamo noi». Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, risponde così alle «fonti» Ue che si sono dette contrarie alla cancellazione di Imu e Tasi annunciata dal premier per il prossimo anno.
Le parole pronunciate da Matteo Renzi a Rimini e a Pesaro segnano decisamente la ripresa dell’attività politica anche se, in realtà, non ci eravamo mai accorti di una sua vera sospensione, se non nei giorni intorno a Ferragosto.
Il nostro governo punta sulla crescita economica, che giudica non solo probabile, ma anche abbastanza robusta. Per questo reputa possibile ridurre, nei prossimi anni, la pressione tributaria, pur rispettando i vincoli europei, ma rinviando il traguardo del pareggio strutturale di bilancio. Però riducendo, seppur di poco, il rapporto debito/Pil.
Il deputato e commissario di Forza Italia Gregorio Fontana attacca Renzi sul lavoro, supportato dall’analisi del giuslavorista bergamasco Michele Tiraboschi.
Dal 25 agosto al 6 settembre la Festa nazionale de L’Unità, chiusura con Matteo Renzi.
La rockstar irlandese, leader degli U2 sarà a Milano col il premier: lo aveva annunciato il bergamasco Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, e ora è arrivata una nuova conferma dal Ministero.
Sindaci bergamaschi in rivolta dopo lo schiaffo di Renzi che invitava i primi cittadini a «mettere a posto le città», lavorando di più.
Puntualmente, al profilarsi di una difficoltà politica per l’esecutivo spunta lo spettro delle elezioni anticipate. La fragilità della presente legislatura deriva da un vizio d’origine che si chiama mancata vittoria piena di un partito alle ultime elezioni. Il Pd su cui grava la responsabilità del governo è uscito, infatti, vincitore nelle urne, ma privo di una maggioranza al Senato.
È subito polemica sulla dichiarazione del premier Renzi, che dal Giappone, dove è in visita ufficiale, ha chiesto «che nei prossimi mesi i nostri sindaci lavorino di più».