Rispetto per i popoli, è la pace di Francesco
MONDO. Prima aveva chiamato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, 20 minuti di telefonata domenica scorsa per discutere della situazione a Gaza e «individuare percorsi di pace».
MONDO. Prima aveva chiamato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, 20 minuti di telefonata domenica scorsa per discutere della situazione a Gaza e «individuare percorsi di pace».
IL COMMENTO. Secondo l’Ocha (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) dell’Onu, la campagna del terrore lanciata da Hamas il 7 ottobre avrebbe causato tra gli israeliani, al 20 ottobre, 1.400 morti e 4.692 feriti. Considerati i 200 ostaggi la cui sorte è purtroppo incerta, stiamo parlando di 6.292 vittime dirette. In una popolazione che a stento arriva ai 10 milioni di persone, ciò s…
OLTRE LA CRONACA. Il Patriarca di Gerusalemme a Molte fedi: «Israeliani e palestinesi ora non possono vivere insieme. Occorre realisticamente separare i due popoli».
LA LETTERA. Il Patriarca di Gerusalemme: solo ponendo fine a decenni di occupazione e dando una chiara prospettiva ai palestinesi si potrà avviare un serio processo di pace.
JOINT VENTURE. L’azienda bergamasca vuole creare un «hub» per allargare il mercato. Sancinelli: «La nostra esperienza a disposizione del Continente».
ESTERI. Il terrorismo è un’ideologia mortifera che professa la distruzione di comunità per la loro appartenenza religiosa, nazionale o più in generale geografica.
MONDO. È stato detto e scritto con doverosa abbondanza che la carneficina folle lanciata da Hamas il 7 ottobre aveva tra le sue motivazioni la volontà di interrompere il processo di avvicinamento tra Israele e Arabia Saudita, il tassello decisivo nel puzzle degli Accordi di Abramo varato a suo tempo da Donald Trump e conservato da Joe Biden, che anzi per esso si è molto speso.
ITALIA. La furibonda polemica con l’opposizione per il rinvio della discussione parlamentare della proposta sul salario minimo, l’annuncio di una montagna di emendamenti alla manovra da parte delle minoranze, la prospettiva di uno sciopero generale evocata da Maurizio Landini, sono tutti elementi che ci dicono quanto sarà politicamente «caldo» questo autunno.
Il Medio Oriente è sull’orlo del baratro. È l’opinione di Francesco Mazzucotelli, bergamasco, docente di Storia della Turchia e del Vicino Oriente presso l’Università degli studi di Pavia. A questa situazione drammatica hanno contribuito decenni di politiche di “tamponamento” che hanno eluso la questione palestinese
LA SANTA SEDE. Il patriarca di Gerusalemme: timori per le conseguenze sulla situazione umanitaria di Gaza nel caso di un’invasione di terra di Israele.
ISRAELE-PALESTINA. E pensare che abbiamo creduto per un momento che fossimo arrivati alla fine della storia, almeno così come l’abbiamo conosciuta: storia infinita e inesausta di guerre, di violenze, di stermini.
ISRAELE. Il più grave attacco terroristico subito da Israele nella sua storia, sabato 7 ottobre scorso, ha riportato al centro dell’attenzione il conflitto nel Vicino Oriente.
MONDO. Nel momento in cui scriviamo, truppe e mezzi di Israele sono già entrati nell’area di Gaza City. Non è ancora l’operazione militare vera e propria, solo raid mirati per cercare gli ostaggi e fare opera di ricognizione.
ITALIA. Il Parlamento italiano non è riuscito a parlare con una sola voce sul conflitto israelo-palestinese.
MONDO. L’ira di Israele si abbatte sulla striscia di Gaza. L’exclave palestinese dopo il ritiro delle colonie e delle truppe di Tel Aviv, nel 2005, doveva diventare la Singapore palestinese e invece è una specie di canile a cielo aperto larga una decina di chilometri e lunga quaranta, entro la quale vivono ammassati due milioni di persone.
ATTENTATO IN ISRAELE. Man mano che arrivano le notizie, man mano che il catastrofico bilancio di vittime e distruzioni provocate dall’attacco di Hamas si aggrava, si capisce quanta ragione abbiano avuto le autorità di Israele nel parlare subito di «guerra».
LA GUERRA. Sospeso tra passato e futuro, sull’orlo di un barato. Ecco dove si trova oggi lo spazio che, fino al 1991, era occupato dall’Unione Sovietica.
Ci mancava anche il disastro del Nagorno-Karabakh dopo la tragedia ucraina. Mai prima di oggi la Russia era stata così in difficoltà nello spazio ex sovietico.
IL COMMENTO. Casomai ce ne fosse stato bisogno, la seduta del Consiglio di sicurezza dell’Onu a New York, mercoledì scorso, ha confermato la distanza siderale che si è creata fra Mosca e Kiev in 18 mesi dall’inizio dell’invasione su larga scala.
ESTERI. Con una curiosa e improvvisa modifica della sua agenda newyorkese, Giorgia Meloni ha preferito non intervenire alla riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu (delegando il suo vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani) e disertare ben due ricevimenti ufficiali.