Lovere, dopo il cedimento strada interrotta per almeno tre settimane
VIA PAGLIA. Il sindaco chiede Unità di crisi in Prefettura. L’ipotesi del senso unico sulla 469 da Riva di Solto per far salire dei camion alla «Lucchini» rimasta isolata.
VIA PAGLIA. Il sindaco chiede Unità di crisi in Prefettura. L’ipotesi del senso unico sulla 469 da Riva di Solto per far salire dei camion alla «Lucchini» rimasta isolata.
LA FRANA. Un tratto di strada di circa 100 metri è collassato nella notte e ha danneggiato anche la passerella pedonale. Strada chiusa, rifornimenti e consegne bloccate alla Lucchini.
IL PROFILO. «Il legno in comune», «Il legno: dalla natura alle cose», «Come stanno i nostri boschi?»: sono alcuni dei titoli delle mostre e dei convegni ai quali aveva preso parte negli ultimi anni quale relatore Andrea Sartirani: del legno il cinquantaseienne era infatti un vero e proprio cultore.
IL BILANCIO. Negli ultimi cinque anni sono stati circa 65mila gli infortuni sul lavoro denunciati in Bergamasca: 14.010 nel 2019 (l’anno peggiore del lustro), 12.102 nel 2020, 12.100 nel 2021, infine 13.359 nel 2022 e 13.450 nel 2023.
ITALIA. A poche ore dalla strage del cantiere di Firenze, quando ancora si cerca un disperso, il ministro del Lavoro Marina Calderone promette maggiori ispezioni, addirittura le quantifica (il 40 per cento in più) ma le tragedie sul lavoro non sono certo una novità.
LO SMOTTAMENTO. Il cedimento di via Milano, avvenuto sabato 10 febbraio, costringe gli abitanti fino a un chilometro di percorso a piedi per raggiungere le auto.
PATRONATO ACLI. I dati relativi al 2023 e resi noti dall’Inail dimostrano come nella nostra provincia sia in controtendenza rispetto alla media nazionale e crescano non solo gli incidenti mortali, ma anche infortuni e malattie professionali.
VAL CAVALLINA. Da lunedì 12 febbraio i lavori dell’impresa incaricata da Anas sull’asse da Trescore a Endine: rischio code e disagi. Zoppetti: «Molteplici risultati in termini di sicurezza».
L’INFORTUNIO. L’allarme è scattato poco prima delle 9 di mercoledì 7 febbraio in un’azienda sulla Briantea.
L’INFORTUNIO. Il giovane è stato soccorso e trasferito all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: la ferita è grave ma non sarebbe in pericolo di vita.
SCANZOROSCIATE. A un mese dalla tragedia, il ricordo della titolare del centro estetico dove lavorava Sofia Bagattini, morta a soli 18 anni in un incidente stradale a Nembro.
LA STORIA. Il fruttivendolo Sergio Plebani, 70 anni, non ha mai saltato una mattina in negozio. «Con mia moglie abbiamo fatto tutto da soli, aperti anche nella pandemia». Ceduta l’attività.
IN VIA CESARE BATTISTI. A parte lo stupore per l’accaduto, fortunatamente non ci sono feriti. Nel tardo pomeriggio i lavori di sistemazione sono stati completati e tutto il tratto di strada è stato riaperto.
INCIDENTE. Infortunio nel Mantovano, l’operaio di 35 anni è caduto da un lucernario. Il cantiere di una ditta di Levate.
LA COMMEMORAZIONE. L’1 dicembre 1923 la diga del Gleno, dopo giorni di piogge senza sosta, cedette di schianto, travolgendo i paesi della Val di Scalve e della Val Camonica: 359 le vittime accertate. Su «L’Eco di Bergamo» di oggi i loro nomi: è stata una strage di bambini. Ascolta i rintocchi delle campane nelle chiese della Val di Scalve in ricordo dei morti.
L’ANNIVERSARIO. La date del 1° dicembre 1923 è scolpita nella memoria dei bergamaschi. A 100 anni dal crollo della diga ripercorriamo qui la storia e i ricordi della tragedia.
IL RACCONTO. Alle 7,15 di una mattina qualunque, su al Gleno, prima della neve. Ma nessuna di queste è una mattina qualunque, non lo può essere.
LAVORO. Dal 2018 in provincia oltre un caso su quattro del totale regionale. I sindacati: «Territorio a rischio, ma sorveglianza e controlli più meticolosi». L’edilizia tra i settori più esposti al fenomeno. L’approfondimento su L’Eco di Bergamo di domenica 19 novembre.
Centenario del disastro del Gleno. Le parole dei testimoni: Maria Ghirardelli, classe 1916, il primo dicembre del 1923, era in una classe delle scuole elementari di Gorzone. L’intervista è tratta da un lavoro realizzato da Officine Video.
IL PERSONAGGIO. Francesco Morzenti era il custode della diga del Gleno e unico testimone diretto della tragedia.